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Così il GDPR ha spento i quotidiano Usa

James Hansen

Non doveva succedere. Il GDPR, il “Regolamento generale sulla protezione dei dati” dell’Unione Europea, è entrato in vigore il 25 maggio scorso - undici settimane fa ad oggi - e, sempre ad oggi, i siti di un centinaio tra i più importanti quotidiani Usa non sono più accessibili in Europa. In molti casi, non lo diventeranno mai, in quanto gli editori hanno poco interesse economico ad investire nell’adeguarsi al nuovo regolamento per raggiungere una manciata di lettori europei.

L’elenco è lungo, troppo per essere riportato qui, ma le testate in cima per ordine d’importanza comprendono giornali del calibro del Chicago Tribune, il Los Angeles Times, il New York Daily News, il Baltimore Sun e così via. L’Europa “legge” tuttora gli Usa attraverso i filtri di New York e Washington e considera pertanto che basti dare un’occhiata al New York Times e al Washington Post - in verità non molto rappresentativi degli States nel loro insieme - e poi tende a stupirsi quando il Paese elegge, per esempio, un Presidente come Donald Trump.

I quotidiani più raffinati usano schermate come quella qui sotto - del Los Angeles Times - per scusarsi del disservizio. I giornali minori, meno abituati alle finezze del marketing, vanno per il sintetico “Sorry, this content is not available in your region”, oppure il più tecnico:

“HTTP 451: Unavailable due to legal reasons We recognize you are attempting to access this website from a country belonging to the European Economic Area (EEA) including the EU which enforces the General Data Protection Regulation (GDPR) and therefore access cannot be granted at this time”.

Il messaggio d’errore “HTTP 451” - utilizzato in Internet per indicare i contenuti irraggiungibili per interferenze statali - deriva il suo numero dal gusto scherzoso dei programmatori che hanno inventato il Web. Il riferimento è a un famoso romanzo distopico, “Fahrenheit 451” di Ray Bradbury, il cui protagonista è una sorta di pompiere al rovescio, incaricato a bruciare i libri contenenti idee pericolose. Il titolo del romanzo si riferisce alla temperatura a cui i volumi bruciano (451 °F = 233 °C). Nei fatti, la temperatura d'accensione della carta dipende dal suo spessore: quella di giornale si accende a 185 °C.