MediaTech
Facebook con il Garante Privacy, canale d'emergenza per il Revenge Porn
La piattaforma di Zuckerberg rafforza il progetto di contrasto alla diffusione non consensuale di immagini intime, già attivo dal 2020
Facebook rafforza la sua lotta alla pornografia non consensuale
In occasione della ricorrenza della Festa della donna, l'8 marzo, Facebook raddoppia il progetto pilota per la lotta alla pornografia non consensuale, grazie alla collaborazione con il Garante per la Protezione dei Dati Personali. Il Garante renderà disponibile, sul proprio sito internet, un canale di segnalazione dedicato alle persone che temono che le proprie immagini intime possano essere diffuse su Facebook o Instagram.
Il programma pilota di Facebook, attivato in Italia nel 2020 grazie alla collaborazione con l’associazione no-profit di promozione sociale PermessoNegato, è ancora in fase sperimentale ed è stato pensato per aiutare le potenziali vittime a impedire che le loro fotografie o video intimi vengano pubblicati su Facebook e Instagram senza il loro consenso.
Come parte di questo progetto, le persone maggiorenni in Italia che temono che le loro immagini intime vengano condivise, possono contattare PermessoNegato o, dalla prossima settimana, anche il Garante Privacy, per essere aiutate a sottoporre in modo sicuro quelle foto o video a Facebook. Facebook creerà una firma digitale unica (composta da valori numerici che codificano l’immagine in modo che non sia riconoscibile a occhio nudo) del contenuto prima di distruggerlo e bloccherà possibili tentativi di pubblicazione sulle proprie piattaforme.
Il programma pilota è pensato per le potenziali vittime che temono che le loro immagini intime possano essere pubblicate senza il loro consenso. Nei casi, invece, in cui immagini o video intimi siano stati già condivisi senza consenso, è sempre possibile fare una segnalazione su Facebook o su Instagram. Anche in questo caso Facebook è in grado di ridurre al minimo il danno utilizzando la stessa combinazione di impronte digitali e tecnologia di corrispondenza delle foto in modo che non vengano condivise di nuovo.
Facebook, utilizzando l'apprendimento automatico e l’intelligenza artificiale è, inoltre, in grado di rilevare, in modo proattivo, le immagini o i video di nudo che vengono condivisi senza permesso su Facebook e Instagram.
Solo nel quarto trimestre del 2020, infatti, sono state identificate e rimosse 28 milioni di immagini di nudo e atti sessuali di adulti, nel 98,1% dei casi ancor prima che venissero segnalate da qualcuno.
Inoltre, nel marzo 2019, per aiutare ulteriormente le persone che sono state vittime di pornografia non consensuale, Facebook ha lanciato a livello globale "Non senza il mio consenso", un hub online di supporto sviluppato insieme a esperti del settore, all’interno del Centro per la sicurezza. Qui le vittime possono trovare risorse e contatti di organizzazioni in grado di sostenerle, comprese indicazioni sulle misure che possono adottare per rimuovere i contenuti dalle piattaforme di Facebook ed evitare che vengano ulteriormente condivisi.
“Siamo lieti di poter rafforzare il nostro progetto pilota contro la pornografia non consensuale grazie alla preziosa collaborazione del Garante Privacy” - ha dichiarato Laura Bononcini, Public Policy Director Southern Europe di Facebook. “Abbiamo condotto numerose ricerche in questo campo e collaborato con molte organizzazioni internazionali per la sicurezza per rivedere e migliorare la nostra risposta a questo grave problema e, attraverso la nostra tecnologia, vogliamo offrire strumenti validi ed efficaci alle vittime. Continueremo ad impegnarci affinché le persone si sentano al sicuro sulle nostre piattaforme e possano sempre trovare in noi un alleato per tutelarsi da qualunque abuso online”.
Maggiori dettagli sul funzionamento del programma pilota di Facebook sono disponibili al link https://www.facebook.com/safety/notwithoutmyconsent/pilot
Le persone che temono che le proprie immagini intime possano essere diffuse, in qualunque momento possono consultare la pagina dedicata sul sito del Garante per la Protezione dei Dati Personali.
PermessoNegato può essere invece contattato tramite il sito https://www.permessonegato.it/, e attraverso i canali social Facebook e Instagram.