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Feltri senza freni, caos a il Giornale: "Sallusti? Me ne sbatto i coglioni..."

di Redazione Mediatech

L'editorialista attacca il suo direttore: "Si sa che non è un cuor di leone". Poi se la prende con Rackete: "Sui peli era una battuta: mica me la devo scopare"

Vittorio Feltri attacca tutti: Sallusti, Gasparri, Salis, Rackete e...

Vittorio Feltri ne ha per tutti. L'editorialista de Il Giornale era finito al centro delle polemiche per l'attacco al segretario di Forza Italia reo di non aver difeso, a suo dire, la premier Meloni in Europa. Ora però Feltri rilancia e attacca, oltre che lo stesso Tajani anche Gasparri (FI) ma non solo. Se la prende pure con il suo direttore Alessandro Sallusti. Su Tajani dice: "Lo ricordo quando faceva il redattore a Il Giornale, mi sembrava - dice Feltri a Il Fatto Quotidiano - un anonimo giornalista. Un pistola qualsiasi". Poi però lo elogia per la gestione del partito dopo la morte di Silvio Berlusconi. "Gli va dato atto che dopo la morte di Berlusconi non si è comportato male, se non altro ha tenuto in piedi la baracca". Feltri poi passa a Gasparri e lo definisce "il più pirla di tutti. Ho fatto un tweet sulla questione Tajani e ho fatto un refuso perché non ho dimestichezza coi social, subito Gasparri mi ha corretto e mi ha preso per il culo. Complimenti, Gasparri, hai un futuro come correttore di bozze".

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Ma Feltri ne ha anche per il suo direttore a Il Giornale Alessandro Sallusti che ha preso le distanze dal suo editoriale contro Tajani. "Eh vabbè,- prosegue Feltri a Il Fatto - Sallusti lo conosciamo. Non è certo un cuor di leone. Faccia quello che vuole, io me ne sbatto i coglioni. Non ho problemi ad addormentarmi la notte se qualcuno si lamenta di quello che scrivo. E non ho nessuna stima di questi politichetti del cazzo". Feltri torna poi sulla minaccia di querela ricevuta per aver definito Ilaria Salis in merito al suo look alla prima a Bruxelles "una cameriera di Catanzaro". "Ho visto - dice Feltri - che è intervenuto anche il sindaco di Catanzaro, non ha di meglio da fare? Una volta si parlava delle massaie di Voghera, non mi risulta che a Voghera si sia mai offeso nessuno. Sono cambiati i tempi". Torna anche su Carola Rackete, la ex capitana della Ong eletta in Ue, attaccata per i peli sulle gambe. "Ma sì, era una semplice constatazione, mica una critica. Sembrano le gambe di un terzino della Spal. A me cosa dovrebbe fregarne, poi? Mica me la devo sposare. E nemmeno scopare, non credo che sarei in grado".