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Il gossip politico nuova arte del comunicare

I social network hanno aiutato il processo ma il gioco politico è sempre più incline al gossip. “La linea di demarcazione che separava la scena pubblica dalla scena privata svanisce”. C’entrano i salotti televisivi, i media tradizionali ma soprattutto Facebook e Twitter. Ad affermarlo due sociologi siciliani, Francesco Pira e Antonia Cava, che hanno pubblicato per Aracne il libro “Social Gossip- Dalla Chiacchiera di cortile al web pettegolezzo”  da poche ore in libreria (130 pagine, 10 euro).
Un intero capitolo del volume, una ricerca sociologica, dei due docenti dell’Università di Messina, il primo Pira di comunicazione e giornalismo, e la seconda Cava di industria culturale e media studies, è dedicato al gossip politico. Da Porta a Porta, il salotto di Bruno Vespa, dove la politica annuncia e decide più che in parlamento a Dagospia, il passo non è breve ma viene puntualmente raccontato dai due autori.
“Prima dell’intrattenimento politico, già i talk show di Maurizio Costanzo avevano condotto gli spettatori nelle vite private dei personaggi pubblici; in questo caso la curiosità dei pubblici – spiega la professoressa Antonella Cava esperta di Tv – si accende in particolare sui segreti, sugli scandali, sui conflitti, gli insuccessi, le trasgressioni dei protagonisti della politica”.

Nasce la logica soft, fatta anche di convivialità ed ironia che diventa una strategia di successo, secondo gli autori, dal momento che gli spettatori sono fidelizzati all’infotainment (informazione e intrattenimento) politico. Dopo la tv, o contemporaneamente, il web, negli ultimi anni. Siti, social network, blog introducono nuovi modelli narrativi, offrendo poi una nuova chance a chi desideri sbirciare nella vita degli altri. Il voyeurismo diventa reticolare ed il retroscena politico è solo uno dei nodi del pettegolezzo on line.
“Quanto durerà questo approccio approccio if true nella comunicazione politica dei nostri governanti o di chi fa opposizione – rileva il professor Francesco Pira che ha scritto vari testi sull’evoluzione della comunicazione politica- è difficile prevederlo. Fino a quando una parte di italiani, ancora sensibile a quanto trasmette la tv, che legge i giornali e sta un po’ di ore in rete non si accorge o fa finta di non accorgersi quanto gli viene detto. E non prova a verificare se è vero o meno. Certo c’è disillusione. E’ chiaro che c’è una parte della politica che provvede ad iniettare nel sistema mediatico gossip a volontà. Ed anche i giornalisti parlamentari spesso si ritrovano invischiati in questi circuiti non sempre comprensibili”.
Il volume si apre con l’introduzione del professor Domenico Carzo, ordinario di sociologia dei processi culturali e comunicativi e Componente del Comitato Scientifico della sezione Processi e Istituzioni Culturali dell’AIS (Associazione Italiana di Sociologia).

“Le voci, le chiacchiere condivise con altri attori sociali al fine di svelare segretezza ed intimità svolgono infatti un’indubbia funzione socio-comunicativa – sottolinea il professor Carzo – una pratica collettiva che coinvolge l’intero corpo sociale nella produzione di significati. Il pettegolezzo è una delle possibili forme in cui incrociare il piacere della narrazione. Un testo aperto, il volume di Pira e Cava, forse malizioso ed indiscreto, che permette un gioco d’immaginazione”.
Dai più piccoli ai più grandi concludono i sociologi Cava e Pira: “il gossip come comunicazione informale riveste un territorio molto ampio e abbiamo percorso i sentieri storici, sociologici e politici. La nostra speranza che la lettura del nostro lavoro generi rumors che ne moltiplichino i lettori”.