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Intel, la crisi dei pc costa 12 mila posti di lavoro

Intel si trasforma: investimenti in cloud e IoT

Intel fa i conti con gli effetti collaterali del mobile: il declino del pc porterà a 12 mila licenziamenti. Più di un dipendente su dieci andrà a casa. Non si tratta solo di un tentativo di ridurre i costi ma di una trasformazione aziendale che cambierà Intel per come la conosciamo oggi.

Il declino del pc è un trend consolidato. Ecco perché il gruppo alleggerirà quella divisione per puntare su cloud e IoT. Lo aveva già fatto nel 2014, con un taglio di 5 mila posti per la stessa motivazione: i pc si vendono meno. La transizione che valorizza i settori che più hanno reso negli ultimi tempi. Data center e IoT valgono per Intel già 2,2 miliardi di ricavi l'anno e il 40% del fatturato. Lo ha confermato il ceo Brian Krzanich in una nota: “L'opportunità è sfruttare questo momento e concentrare i nostri sforzi”.

Il piano di licenziamenti sarà graduale. I lavoratori potranno lasciare Intel su base volontaria e buona parte del taglio si concretizzerà entro un anno, per un risparmio di 750 milioni di dollari. Cresceranno invece gli investimenti per cloud e IoT. Questo è il futuro che Intel ha scelto.