Intervista "cattivista" di Sette a Gianluca Nicoletti (Radio24)
Quando in Rai c'era Marcello Veneziani...
Sull’ultimo numero di “7” il supplemento al Corriere della Sera diretto da Beppe Severgnini è comparsa una strana intervista a Gianluca Nicoletti, affetto da Sindrome di Asperger e con un figlio autistico.
Si tratta di un giornalista di Radio24, passato per La Stampa di Marcello Sorgi, che è stato allontanato dalla Rai dopo aver diretto Golem fino al 2004.
Nicoletti entra in Rai “grazie anche a una lettera di raccomandazione di un fantomatico ed inesistente zio arcivescovo”. È già iniziamo male perché non è mai bello farsi raccomandare, soprattutto da uno zio arcivescovo inesistente.
L’evento chiave della sua carriera avvenne nel 2004 quando in Rai “c’erano i berlusconiani, c’era Marcello Veneziani nel Cda” e lui (cioè Nicoletti) dirigeva il portale Rai.
Nicoletti racconta che “volevano liberare un posto di direttore. Così chi voleva farmi fuori mise in giro un dossier in cui stampava su carta i siti porno cui rimandavo dei link che venivano postati nei commenti. Una follia. L’avvocato mi convinse a trattare le dimissioni e non andare avanti”.
Nicoletti nella sua carriera è stato sempre molto polemico e lo è tuttora.
Poiché, racconta ancora, si dilettava di Second Life, cioè il sito di realtà virtuale, una volta organizzò una spedizione virtuale nell’ “isola” di Italia dei Valori, costruita da Gianroberto Casaleggio per Antonio Di Pietro.
Racconta: “andai con amici i cui avatar fumavano canne, si sodomizzavano, insomma un rave party. Ci scattammo delle foto e ne scrissi su La Stampa. Casaleggio mi telefonò incazzatissimo, poi iniziò a mandarmi cose, era interessato alla mia dimestichezza con quei mondi”.
Racconta di essere stato un “cattivista” ora buonista e se la prende con Marco Travaglio che utilizza il termine “mongoloide” e con “quell’altro”, Corradino Mineo che dà dell’autistico a Matteo Renzi.
Nella intervista si disegna un ritratto da lasciare alquanto perplessi come quando dice che “io penso ai cazzi miei” anche quando fa una intervista perché c’ha appunto questa sindrome che lo forse lo dovrebbe proteggere dai comportamenti inappropriati.
Racconta anche di come distrusse deliberatamente la reputazione di un suo ex collaboratore a cui “puzzavano i piedi, ha l’alito pesante…” ma ora dice, bontà sua, di vergognarsi.
Poi se la prende, con rara perfidia, con i “consulenti aziendali” che “sembrano mormoni: vestito blu da 150 euro, 79 in liquidazione, tipo Doppleganger, cravatta blu, camicia chiara, scarpe appariscenti, magari gialle e questi borsoni neri, pesanti, che sfiancano, fan sudare, lussano le spalle. Sono chiamati a prestazione, porelli. Perché esistono? Li mandano a tener buono il cliente…”.
Insomma in una botta sola offende i consulenti aziendali, che definisce “passeggiatori con laptop”, i mormoni e una nota società di vestiti da cui forse lui, con i lauti stipendi che ha, ritiene non sia dignitoso servirsi.
Insomma, per sua stessa ammissione, Nicoletti non ha perso il vizio delle battute acide e la sindrome di Asperger non può essere certo una scusante.