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Jeeg, il "robot" giapponese più amato di sempre compie 40 anni in Italia
Nel 1979 l'eroe ideato da Go Nagai faceva la sua comparsa nel nostro Paese influenzando milioni di ragazzi e contribuendo al successo delle Tv private
Quarant'anni sono trascorsi dal lontano 1979, quando sulle Tv private in tutta Italia comparve per la prima volta Jeeg, Robot d'Acciaio, anime (cartone animato) tratto dal manga (fumetto) del geniale autore Go Nagai (creatore di Goldrake, Grande Mazinger, Mazinger Z, Devilman e così via). La saga di Hiroshi Shiba, giovane giapponese di belle speranze avviato verso un roseo futuro di pilota di Formula 1, ma coinvolto suo malgrado nella guerra millenaria contro l'impero Yamatai, avrebbe influenzato milioni di bambini dell'epoca (e negli anni a venire), superando forse nell'immaginario collettivo anche lo stesso Goldrake, capostipite dei "robot" giapponesi nel nostro Paese e contribuendo al successo e alla popolarità delle Tv locali. Il successo del cartone animato in Italia è tale da aver ispirato anche uno dei film di maggior successo degli ultimi tempi, ovvero Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti, con Claudio Santamaria e Luca Marinelli. Per non parlare della celebre sigla interpretata da Fogus alias Roberto Fogu ed erroneamente attribuita a Piero Pelù (che però nel 2008 la omaggiò nell'album Fenomeni); sigla ancora oggi conosciutissima e cantatissima.
Le sfumature gotiche di Jeeg, con le sue atmosfere ai limiti dell'horror grazie anche a un nemico affascinante come la mitica Regina Himika, rendevano le storie di Hiroshi e della sua "lancia-componenti" compagna di avventure Miwa ricche di suspense, inchiodando di fronte ai teleschermi generazioni di ragazzi, e risultando ancora oggi di un'attualità sorprendente, poiché sospese in un'atmosfera senza tempo.
La storia di Hiroshi Shiba costituisce per giunta una sorta di Bildungsroman, di romanzo di formazione. Da spaccone e smargiasso, infatti, il giovane si trasforma via via in un uomo forte e determinato, teneramente legato alla madre vedova e alla sorella Mayumi, e pronto ad abbracciare il fato di paladino dell'umanità nonché custode della "campana di bronzo" impiantatagli nel cuore dal padre scienziato ucciso dagli orridi guerrieri Haniwa, un antico manufatto che gli permette la trasformazione nella testa di Jeeg e che, se finisse in mano ai nemici, consegnerebbe loro per sempre il dominio del pianeta Terra.
Indimenticabili gli episodi che vedono Hiroshi infatuato della nemica Flora, generale al soldo dell'Imperatore del Drago. Innamorata del giovane, Flora si sacrificherà per salvare la Terra spegnendosi in uno sbocciare di fiori tutt'attorno al suo corpo ormai senza vita. E indimenticabile l'episodio nel quale Ikima, Amaso e Mimashi, i tre ministri della regina Himika (uccisa dall'Imperatore che lei stessa aveva evocato con la formula magica Neghini Neghini Nasanucolò) riportano in vita la loro padrona con un rituale magico, instillandone l'essenza vitale in un mostro Haniwa, poi sconfitto definitivamente da un potenziatissimo Jeeg ormai provvisto di supercomponenti inviatigli come sempre dal Big Shooter pilotato dalla fida Miwa.
Buon compleanno, allora, caro Jeeg, e grazie di aver rallegrato, divertito, entusiasmato e fatto sognare da allora legioni di ragazzini. E non solo.