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"La vita non è un film", Pino Insegno presenta il suo libro ad Affari
Alla soglia dei 60 anni, l’attore si racconta ad Affari Italiani: dai campi da calcio al piccolo schermo, dai teatri al doppiaggio passando per l’insegnamento
"La vita non è un film", in arrivo il libro autobiografico sulla vita e carriera di Pino Insegno. L'intervista di Affari al doppiatore
Dopo 40 anni di carriera per Pino Insegno era giunto il momento di raccontarsi al grande pubblico: “…sono a quota 100, ma niente pensione!”, scherzosamente ci confida. E non solo lo fa nella maniera più originale possibile, ma anche con la semplicità che lo contraddistingue da sempre. “La vita non è un film”, per la Giunti Editore, è uno sforzo letterario durato 8 mesi, composto da 26 capitoli (introduzione e ringraziamenti compresi), dallo stile autoironico, canzonatorio, a tratti esilarante (come poi sono stati gran parte dei suoi personaggi portati sul palcoscenico), ma nondimeno duro, realistico, schietto ed emotivamente coinvolgente. Cresciuto nel quartiere romano di Monteverde, il vulcanico Insegno è attore molto amato, presentatore istrionico, formatore accademico, doppiatore prodigio e interprete di ruoli andati in scena in numerosi templi del teatro italiano: dal Sistina di Roma al Duse di Bologna, dal Nazionale di Milano al Verdi di Firenze.
Si è aggiudicato due Nastri d’argento, i premi “Alberto Sordi” e “Manlio De Angelis” e il riconoscimento quale Miglior voce maschile al Gran Premio Internazionale del Doppiaggio. Ha fatto ridere l’Italia intera dai fasti di Bramieri e Raffaella Carrà sia con l’“Allegra Brigata” sia con la “Premiata Ditta”, ed ha prestato la voce a mostri sacri del cinema d’oltreoceano: da Will Ferrel a Liev Schreiber, dal prediletto di Tarantino Jamie Foxx a Mark Wahlberg, da Matt Dillon a Brad Pitt passando per Sacha Baron Cohen, Will Smith e giungere a Viggo Mortensen, figura iconica della saga pluripremiata agli Oscar “Il Signore degli Anelli”. Performance straordinarie che non lasciano dubbi sulla vocazione anche dietro le quinte dello showman capitolino, nato calciatore ma “prestato” al comparto della Settima arte.
E, com’era prevedibile, non un libro qualsiasi ma un libro + audiolibro letto e narrato dall’autore stesso. L’unicità di questo prodotto è il “viaggio” tra la cronistoria della sua esistenza e, in simultanea, gli incontri con i volti noti che hanno fatto parte della sua carriera. C’è l’emozionante reunion con Ennio Morricone nel 2019 dopo quella degli anni ‘80, le peripezie con i colleghi Ciufoli, Foschi e Draghetti, il padre Armando, non un “eroe” ma un uomo onesto che ha cercato di non fargli mancare mai nulla, i primi passi in Rai con Bramieri, ma anche con un Boncompagni rigido, austero, che esigeva non varcasse il Raccordo Anulare quando la città, in un torrido agosto, fuggiva sulle spiagge assolate della Penisola.