MediaTech
Lush volta le spalle ai social network, "non offrono un ambiente sicuro"
Questa volta sembra sia definitivo: Lush abbandona tutti i social
Quando il social diventa acido
Lush è sempre stato un brand social e ha sempre esplorato modi unici per comunicare direttamente con i propri clienti. Dai pionieristici cataloghi di Cosmetics To Go (l’azienda dalla quale Lush è nata nel 1995), ai mitici giornali Lush Times degli albori, dal primissimo forum Lush per i clienti alla rapida adozione dei social media, l’obiettivo di Lush è sempre stato quello di interagire con le persone che amano i prodotti del brand e ascoltare quello che hanno da dire.
Lush ha inoltre sempre sostenuto il benessere. “Crediamo nei lunghi bagni a lume di candela, nel risparmiare acqua facendo la doccia in due, nei massaggi sensuali, nel profumare il mondo e nel diritto di fare errori, perdere tutto e ripartire da zero” è una delle dichiarazioni di missione, riportata sulle vetrine di tutti i negozi del mondo e al centro dello scopo stesso dell’azienda. Quando si arriva a un punto in cui il benessere dei clienti è messo in pericolo a causa dei canali che il brand utilizza per restare in contatto con loro, allora qualcosa non va. Lush crede che la tecnologia dovrebbe essere costruita per il bene comune e per impattare sul cambiamento sociale positivo, per questo, nel corso degli anni, il brand si è impegnato in diverse campagne in questo senso.
Per esempio, per il Black Friday del 2016, Lush ha collaborato con l’organizzazione per i diritti digitali Access Now per la campagna globale #KeepItOn contro i blackout di internet ordinati dai governi. In quell’occasione, con la bomba da bagno #Error404 sono stati raccolti £250.000 per istituire un Digital Fund, nato proprio per sostenere Access Now e molti attivisti digitali che in tutto il mondo lottano per mantenere internet libero, aperto e sicuro.
Nel 2018, a seguito delle dichiarazioni di Facebook sullo scandalo che ha visto i dati di 29 milioni di utenti trapelare a causa di un bug, Lush ha prodotto una tote bag in edizione limitata con lo slogan “What the Zuck?” che è stata venduta alla conferenza The Next Web 2018 e il cui ricavato è stato interamente riversato nel Lush Digital Fund per sostenere iniziative tech for good a livello globale.
Per la conferenza The Next Web 2019, Lush ha collaborato con Bits of Freedom, un’organizzazione olandese per i diritti digitali che si occupa di “privacy e libertà di comunicazione online.” In questa occasione Lush ha prodotto una nuova tote bag con lo slogan “Take CTRL” per sensibilizzare l’opinione pubblica e incoraggiare le persone a fare scelte consapevoli nel modo in cui usano, scelgono e consumano la tecnologia. Il ricavato di questa borsa in edizione limitata è andato a Bits of Freedom per sostenere la loro missione di costruire una nuova “digital toolbox” per informare e dare alle persone gli strumenti necessari per diventare consumatori di tecnologia consapevoli.