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Rai1 estate omo-friendly: nell'era sovranista la prima rete è sempre più gay

Marco Zonetti

Beppe Convertini e Pierluigi Diaco in pole position per animare il pomeriggio dell'Ammiraglia Rai. Con buona pace del "sovranismo omofobo"

Beppe Convertini e Pierluigi Diaco. Questi i nomi dei papabili conduttori del pomeriggio di Rai1 in versione estiva, assieme alla giornalista del Tg2 Lisa Marzoli, a Giorgia Luzi e alla rediviva Roberta Capua.

A parte le gentili signore (etero) chiamate ad animare il palinsesto pomeridiano della Prima Rete Rai1 non facendo rimpiangere Francesca Fialdini e Caterina Balivo, incuriosisce il fatto che i due maschietti indicati come possibili conduttori siano entrambi gay.

E proprio nella Rai1 di Teresa De Santis in quota Carroccio, tacciato di essere il partito più machista del panorama politico italiano. Quello in cui militano personaggi come l'onorevole Simone Pillon e il Ministro Lorenzo Fontana, quello che più ha sostenuto il Congresso Mondiale delle Famiglie a Verona, non esattamente gay-friendly.

Qualche giorno fa, l'onnisciente Alberto Dandolo di Dagospia, parlando di Convertini alla conduzione di Estate in Diretta, accennava a legami con Vincenzo Spadafora, sottosegretario alle Pari Opportunità. Quello stesso Spadafora che Vittorio Sgarbi aveva indicato come "fidanzato" del vicepremier Luigi Di Maio. Qualche tempo prima, per giunta, Luigi Bisignani insinuava l'esistenza di una potentissima lobby gay all'interno del M5s, in grado di influenzare pesantemente i destini del Movimento. 

Ammesso e non concesso che Bisignani e Sgarbi abbiano ragione, possibile che questa lobby gay abbia esteso la sua longa manus anche sulla Rai giallo-verde? Sicuramente l'alta percentuale gaia nel contenitore pomeridiano di Rai1 è peculiare, ma è anche un segno che, in fondo, tutto questo timore di "recrudescenze medievali e omofobe" agitate dalla Sinistra e dai detrattori del governo giallo-verde è esagerato: Pierluigi Diaco, che nel pomeriggio di Rai1 dovrebbe andare a condurre un programma sui sentimenti con la partecipazione di Sandra Miloè persino felice sposo del giornalista Alessio Orsingher, e con lui vorrebbe avere anche un figlio (con buona pace degli onorevoli Pillon, Fontana & co.)

E a proposito della Lega, molte malelingue insinuano che il gay-power in Rai non si sia soltanto infiltrato attraverso i grillini, ma anche tramite potenti e insospettabili esponenti del Carroccio. Lo stesso Dandolo, sempre lui, alludeva in un suo pezzo su Dagospia a un "notissimo e super discusso politico leghista, amante della famiglia" di cui "si sussurra che abbia un passato tutt'altro che immacolato. Avvertitelo" concludeva il giornalista, "che nelle chat dei più influenti gay di Milano stanno girando le sue vecchie foto con giovinotti in erba a lui avvinghiati". Potrebbe essere questo misterioso politico l'artefice della recente, chiacchieratissima, promozione di un personaggio televisivo in quel di Rai1? "Ah, saperlo", direbbe il buon Dandolo. 

Insomma, nell'era del "celodurismo" sovranista, a regnare sovrani sembrano essere proprio i gay. Sarà a questo che si alludeva con "Rai del cambiamento"?