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Rcs Libri-Mondadori: il mercato premia l'accordo. Ora il nodo autori

Il mercato premia l'operazione Rcs Libri-Mondadori. Rcs Mediagroup, dopo aver ottenuto la cassa di cui aveva bisogno (anche se con un sconto finale) guadagna in Borsa a fine seduta il 5,39%, a 0,8895 euro per azione. Un incremento dovuto alla convinzione che l'affare allontani un aumento di capitale (o, in alternativa, un massiccio ingresso delle banche creditrici nell'azionariato). Guadagna anche Mondadori: +2,31% a un soffio da un euro per azione (0,9965 euro).

Mentre la borsa festeggia, il pensiero va agli autori. Maraini, Veronesi, Eco, Battiato. E ancora: Scurati, Ravera, Servillo, Tamaro. Sono solo alcuni degliscrittori che, lo scorso febbraio, si erano schierati contro l'accordo tra Rcs Libri e Mondadori. Lo fecero con un appello al Corriere della Sera, intitolato “questo matrimonio non s'ha da fare”.

Allora, 47 autori Bompiani scrissero che la fusione darebbe vita “a un colosso” che “avrebbe enorme potere contrattuale nei confronti degli autori, dominerebbe le librerie, ucciderebbe a poco a poco le piccole case editrici e (risultato marginale ma non del tutto trascurabile) renderebbe ridicolmente prevedibili quelle competizioni che si chiamano premi letterari”.

Adesso che il matrimonio sembra farsi, come reagiranno gli autori? Nicola Lagioia, autore Einaudi fresco di Premio Strega pensa “ai posti di lavoro”. Più duro Sandro Veronesi, autore Bompiani: "Si sta compiendo un grave errore. un errore che peggiore la situazione dell'editoria italiana, perché genera un maxi-gruppo che non avrebbe rivali sul mercato. Non si tratta di un'operazione editoriale, ma di una speculazione, che tra l'altro inciderà su molti posti di lavoro". Anche Dacia Maraini si dice "contraria a tutte le concentrazioni, non solo a quelle editoriali. Fosse dipeso da me non l'avrei fatto".

A Segrate, invece, gongolano. Grazie all'acquisizione di Rcs Libri "ora siamo pronti per una nuova fase di sviluppo nel 'mestiere' più antico di Mondadori, il più solido e nel quale vantiamo una tradizione di eccellenza e innovazione". Lo afferma in una nota l'amministratore delegato del gruppo editoriale, Ernesto Mauri, spiegando che per il gruppo editoriale di Segrate si aprono "nuove prospettive di crescita".

"Questa operazione è frutto di una scelta convinta, importante e strategica, cui siamo giunti dopo aver condotto dal 2013 un profondo piano di risanamento e successivo rilancio del Gruppo" spiega Mauri. "Un cambio di passo - aggiunge - che ci ha portato a focalizzarci sui nostri core business - i libri, trade ed education, affiancati dalla rete di librerie, e i magazine in Italia e Francia - e a raggiungere gli ambiziosi obiettivi che ci eravamo prefissati: il ritorno all'utile, una redditività positiva in tutte le attività e una forte riduzione dell'indebitamento". Grazie all'acquisizione "si aprono dunque nuove prospettive di crescita per il nostro Gruppo, in un clima di fiducia: il risultato raggiunto - conclude l'a.d - deve essere il punto di partenza, una tappa fondamentale nella storia più che centenaria di Mondadori che ci sprona ad andare avanti con rinnovato entusiasmo".

“E' un'operazione di cui siamo particolarmente orgogliosi. Un rilevante investimento, da parte di una grande azienda italiana, in un settore nobile e speciale come quello del libro. La Mondadori, di cui la mia famiglia e' l'editore da ormai 25 anni, torna a crescere e compie un passo cruciale verso una sempre maggiore solidità". Questo il commento di Marina Berlusconi, presidente del Gruppo Mondadori, affidato a una nota. “Le dinamiche del settore spingono in tutto il mondo gli editori ad unire le forze. Un processo che in Italia, dove gli operatori hanno dimensioni molto piu' piccole rispetto a quelli degli altri principali Paesi, risulta ancora piu' necessario. L'acquisizione della Rcs Libri va in questa direzione. Una realta' estremamente significativa del nostro panorama librario restera' in questo modo italiana. Un'editoria nazionale piu' solida e competitiva potra' disporre di maggiori risorse da investire nella qualita', potra' reggere davvero il confronto con i grandi editori stranieri e con protagonisti estremamente aggressivi del calibro di Amazon. Siamo consapevoli delle nuove responsabilita' che ci assumiamo. E soprattutto siamo determinati a mettere tutto l'impegno necessario per tutelare e valorizzare quel sistema di eccellenze editoriali e culturali di cui la Mondadori si trova al centro”