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Telemarketing, Registro delle opposizioni non funziona. Flop blocco chiamate
Iscritti 3 milioni di italiani, ma dilagano gli escamotages per le chiamate indesiderate
Il telemarketing non si ferma: il Registro Pubblico delle Opposizioni non funziona
Tre mesi dopo l'avvio, il nuovo Registro Pubblico delle Opposizioni, cioè il servizio a cui ci si può iscrivere per bloccare le telefonate indesiderate di telemarketing, non sta funzionando come dovrebbe.
Attivo dal 2010, da fine luglio con il Dpr 26/2022 il servizio è stato esteso ai numeri di telefonia mobile, che si aggiungono a telefoni fissi e indirizzi postali. Iscriversi al Registro consente in teoria di interrompere le chiamate di telemarketing indesiderate entro 15 giorni, e di annullare automaticamente tutti i consensi rilasciati precedentemente, tranne quelli con i gestori delle utenze.
Secondo Assoutenti, però, il nuovo Registro Pubblico delle Opposizioni “si è rivelato inadeguato ad assicurare una efficace tutela degli utenti, al punto che le telefonate commerciali non solo proseguono senza sosta ma, in alcuni casi, hanno registrato un sensibile incremento”. I consumatori, insomma, che avevano sperato in una svolta a tutela della propria privacy, lamentano una sostanziale inefficacia dell'iniziativa.
Ad oggi sono circa 3 milioni di italiani hanno aderito al Registro ma, spiega il presidente di Assoutenti Furio Truzzi, “continuiamo a ricevere moltissime segnalazioni sulle chiamate commerciali che provengono da call center stranieri o da numeri fittizi creati da appositi software”.
Numeri meno critici, invero, sono contenuti in un sondaggio realizzato dall’Unione nazionale consumatori, che riporta per il 57% degli iscritti al servizio una diminuzione, ma non una cessazione, delle telefonate; per il 37% la scomparsa delle chiamate indesiderate e per il 5,3% l'invariabilità della situazione.