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Ucraina, Capuozzo: "Il missile sulla stazione? Potrebbe non essere russo"

L'ex inviato di guerra e giornalista torna a parlare della crisi in Ucraina e, in particolare, del missile caduto sulla stazione di Kramatorsk

Ucraina, Toni Capuozzo: "Farsi delle domande ormai è rischioso"

Capuozzo ha proseguito la discussione davanti alla strage della stazione di Kramatorsk. "Penso che questa sia una strage orrenda ma farsi domande di questi tempi è rischioso. Ho visto che i numeri che stanno sul motore del missile, secondo alcuni in rete, sembrano rimandare a depositi ucraini o, comunque, sono molto simili a un missile analogo che ha colpito la città di Donetsk in mano ai secessionisti. La grande informazione dà per scontato che si tratta di un missile russo, credo che la cosa più saggia da fare oggi sia non farsi domande", ha detto Capuozzo tirando una frecciatina all'opinione generale che condanna chi solleva qualche dubbio in merito agli eventi.

"L'accertamento della verità, per noi occidentali è sempre importante. Prima o poi verremo a sapere se quel razzo è stato lanciato dai russi o dagli ucraini, se è caduto lì per caso o per volontà", ha obiettato il direttore Alessandro Sallusti. Ma prontamente Capuozzo ha replicato: "La Nato lo sa esattamente da dove è partito. Controllano tutto". Ma non è tutto. Il giornalista è tornato sui suoi passi in merito al massacro di Bucha: "Sono convinto che i russi abbiano commesso dei crimini, sono testimoniati dalle fosse comuni. I miei dubbi sono sui morti trovati per strada e ho posto delle domande alle quali finora non è stata data una risposta per me soddisfacente".