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Ucraina, Sallusti e Giletti: Cremlino palazzo di m...? Allora pure il Colosseo
La stragrande maggioranza degli italiani non sapeva nulla della questione ucraina e le recenti affermazioni compiute da politici e giornalisti ne sono una prova
Nel ripetiticcio continuo delle stesse considerazioni che ho sentito, spicca Antonio Padellaro, che ha posto il problema nel modo più sintetico e utile: "D'accordo sugli aiuti all'aggredito, ma fino a quando dobbiamo seguire Zelensky?". Questa è la domanda alla quale dovrebbero rispondere, con la massima chiarezza, tutti quelli che trattano il problema. Padellaro, uomo indiscutibilmente di sinistra e non liquidabile come filo-Putin, ha fatto una domanda retorica, alla quale non ha voluto rispondere e alla quale nessuno ha tentato di rispondere, neanche dopo l'elenco dei danni che ci stiamo procurando.
Se ricordiamo poi la chiarezza dei ragionamenti di Romano Prodi (dobbiamo pensare al bene dell'Italia, capito, Mr B e Giorgia?) la risposta non egoistica, come potrebbe sembrare, diventa obbligatoriamente: "Abbiamo seguito Zelensky fin troppo. Adesso basta! Non possiamo rovinarci o morire tutti per una politica che, a cominciare dalla frettolosissima Costituzione, punitiva addirittura del 30 % di ucraini, ha voluto imboccare un percorso che portava alla guerra civile."
Il ragionamento responsabile di Prodi comporta l'eventuale disimpegno dell'Italia dalla politica degli USA e della Nato che, limitandoci ai tre casi ultimi e a noi vicinissimi (Libia, Serbia, Ucraina) stanno a dimostrare la falsità e l'ipocrisia dello scopo dichiarato "difesa di un paese aderente alla Nato, in caso venga attaccato". L'ulteriore corsa a entrare in simile strana organizzazione di fatto guerrafondaia, renderà sempre più pericoloso farne parte, per un semplice calcolo probabilistico: a un più elevato numero di membri aderenti, corrisponderebbe un più alto numero di possibili conflitti ai confini di ogni paese e di lotte interne sia in paesi esterni (vedi proprio Ucraina: che c'entrava la Nato?) che interni (cosa farebbe la Nato in tali casi?).
Tutti i segnali concordano nel far prevedere che quanto più a lungo durerà la guerra, tanto più dolorose saranno le condizioni che i russi potrebbero imporre e che, a parte l'Europa sempre più fredda nel continuare a inviare armi, anche il sonnambulo Biden sembra essersi un po' svegliato. Tutti motivi in più per far scendere Zelensky con i piedi per terra. A proposito del comportamento di Sallusti, nella trasmissione da Mosca di Giletti, del giudizio che ha dato su Cacciari e sulla parola usata per caratterizzare il Cremlino, chi gli dice che ha fatto, lui, una figura in perfetta armonia con la maleodorante parola usata?