Medicina

Bayer, “Skylls for the future”: focus su innovazione e malattie femminili

Nell’evento organizzato a Milano, Giovanni Fenu ha delineato le strategie: innovazione, ricerca, partnership prestigiose e massima attenzione alle donne

Bayer intende conservare e rafforzare il proprio ruolo da protagonista nel settore farmaceutico attraverso la ricerca e l’innovazione. Lo ha affermato chiaramente Giovanni Fenu, direttore della divisione Pharmaceuticals di Bayer Italia, nel corso del suo intervento a “Skylls for the future”, incontro svoltosi nel weekend presso Palazzo Pirelli, a Milano. 
 
 
L’evento, organizzato da Bayer e rivolto a una platea di professionisti del settore medico, ha ribadito l’impegno da parte di un’azienda la cui mission “Science For A Better Life” si traduce concretamente in investimenti su Ricerca & Sviluppo che nel 2016 sono stati di ben 2,7 miliardi di euro, ovvero il 16,7% del valore netto delle vendite sull’anno. “Con le nostre soluzioni innovative, stiamo rispondendo alle sfide globali delle cure mediche”, ha affermato Fenu. “Stiamo sviluppando trattamenti innovativi che offrono un valore aggiunto rispetto alla terapia standard, in particolare per le malattie ad alto fabbisogno medico”.
 
 
I siti nei quali Bayer lavora specificatamente per immettere sul mercato nuovi farmaci si trovano in tre diversi continenti: Europa (Berlino, Wuppertal, Colonia, Oslo e Turku), Nord America (Whippany, Berkley e San Francisco) e Asia (Pechino, Tokyo e Osaka). In totale, la forza lavoro che nel 2016 la multinazionale ha impegnato nel settore Ricerca & Sviluppo è stata di 7.934 unità.
 
 
Le attività di ricerca si concentrano in maniera particolare su tre aree terapeutiche ancora fortemente scoperte rispetto ai bisogni: Area Cardiovascolare, Area Oncologica, Area Ginecologica
 
 
Nelle prime due aree, come sottolineato da Fenu, la ricerca può dare un enorme contributo nel salvare le vite dei pazienti. Nella terza, quella ginecologica, Bayer rappresenta un leader nella Ricerca & Sviluppo, con un portfolio che comprende 20 molecole in fase 1, 15 in fase 2 e 13 in fase 3.
 
 
BAYER E INNOVAZIONE: I PROTOCOLLI OPERATIVI 
 
 
“Le nostre iniziative di Open Innovation completano la nostra strategia”, ha spiegato Fenu, entrando nel merito dei seguenti protocolli operativi:
 
 
Grants4Targets: Bayer assegna borse per l'esplorazione di nuovi e interessanti bersagli farmacologici e biomarcatori.
 
 
Grants4Apps: Bayer finanzia progetti per nuovi software, hardware o tecnologie che migliorino i processi farmaceutici e la salute dei pazienti. Inoltre, il progetto “Grants4Apps Accelerator” a Berlino supporta ogni anno cinque startup nel settore della sanità digitale.
 
 
Grants4Indications: L’azienda promuove l’esplorazione di nuove indicazioni e offre sovvenzioni e ulteriore sostegno finanziario per proposte promettenti.
 
 
PartnerYourAntibodies: Bayer sostiene finanziariamente la valutazione degli anticorpi o dei derivati e la promozione della loro esplorazione per un potenziale nuovo sviluppo di farmaci.
 
 
CoLaborator: A giovani bioscienziati viene offerta la preziosa possibilità di lavorare nei laboratori e negli uffici presso le proprie sedi di Berlino e San Francisco.
 
 
Consortia: Bayer è impegnata in diversi multipartnerniati, comprendenti importanti collaborazioni pubblico-privato, per sostenere l’innovazione in campo farmaceutico.
 
 
In Italia, la ricerca clinica di Bayer comprende 104 Trial Clinici attivi, nonché 130 persone impegnate nel dipartimento medico. Un dato certamente significativo è stato ricavato dal 15° rapporto nazionale di AIFA sulla sperimentazione clinica dei medicinali in Italia. Il report, relativo all’anno 2016, indica un dato generale del -24%, rispetto al quale Bayer è invece in netta controtendenza, con un sorprendente +18%. Altrettanto importante è il terzo posto di Bayer Italia tra le varie divisioni mondiali nello sviluppo di farmaci (limitandoci agli studi interventistici), con davanti solo Germania e USA.
 
 
BAYER E LE DONNE: L’IMPEGNO SULLE MALATTIE GINECOLOGICHE
 
 
Nel corso del suo intervento, Giovanni Fenu ha messo in particolare evidenza il focus che Bayer pone nell’innovazione nel settore specifico dell’Healthcare femminile.“Bisogna andare oltre la contraccezione”, ha spiegato. “Le terapie innovative possono risparmiare alle donne il fardello rappresentato dalle malattie ginecologiche”. In questo specifico ambito, il portfolio Bayer comprende 14 molecole in fase 1, 2 in fase 2 e 1 in fase 3.
 
 
I “nemici” nel mirino sono malattie come endometriosi, fibroma e la sindrome dell’ovaio policistico. “L'endometriosi è una malattia molto diffusa, che colpisce il 5/10% di tutte le donne in età riproduttiva, con il dolore e la subfertilità che ne rappresentano i sintomi caratteristici. I fibromi uterini sono i tumori benigni più comuni nelle donne, associati a un flusso mestruale copioso e doloroso, nonché a diversi sintomi di vario tipo, come la pressione pelvica. La sindrome dell’ovaio policistico è una malattia multifattoriale molto diffusa con implicazioni significative sulla salute, ad esempio il diabete di tipo 2, l’ipertensione e le malattie cardiovascolari”.
 
 
“Bayer ha un forte focus sulla Ricerca & Sviluppo nelle terapie ginecologiche e una forte pipeline tardiva e precoce per fornire una continua innovazione nelle terapie ginecologiche. Lo scopo è rispondere ad esigenze mediche ancora insoddisfatte, con un efficace trattamento farmacologico a lungo termine, con buona tollerabilità”.
 
 
Per quanto riguarda il trattamento dei fibromi uterini, Giovanni Fenu ha parlato di una soluzione Bayer, che attualmente si trova in fase 3. “Potrebbe diventare il primo modulatore del recettore del progesterone orale etichettato come un'opzione di trattamento a lungo termine, in grado di introdurre una nuova modalità di azione per il trattamento dei fibromi uterini. Ha il potenziale per migliorare la vita quotidiana delle donne in vari modi: dando sollievo dai sintomi (normalizzando il flusso mestruale, alleviando dolore e pressione pelvica), evitando interventi chirugici (come l’isterectomia e la miomectomia), nonché preservando la fertilità delle pazienti”.
 
 
In questo ambito, il portfolio comprende 4 molecole in in fase 1, 2 in fase 2 e 1 in fase 3. Tra questi, è stato segnalato l’Inibitore AKR1C3 per l’endometrosi, che punta a modificare il potenziale della malattia, ma senza intaccare ne’ il ciclo mestruale ne’ le funzioni sessuali.
 
 
PARTNERSHIP PRESTIGIOSE
 
 
Per progredire nella ricerca sulla terapia ginecologica, Bayer ritiene che siano fondamentali le partnership capaci di integrare diverse competenze scientifiche e background di ricerca da aree come come endocrinologia, dolore, immunologia e diverse altre. Vanno in questa direzione i rapporti in essere con Evotec e l’Università di Oxford. Quella con Evotec, partita nel 2012, è un’alleanza di ricerca strategica, il cui focus è rappresentato da progetti di ricerca in fase precoce e avanzata, con l'obiettivo generale di sviluppare tre candidati clinici per il trattamento dell'endometriosi.
 
Due composti antagonisti P2X3 della collaborazione sono stati avanzati nello sviluppo clinico. La partnership con la prestigiosa università britannica riguarda invece la ricerca iniziale su meccanismi di malattia, percorsi e nuovi obiettivi, in un percorso di dialogo tra mondo accademico e industria.
 
 
Sintetizzando l’approccio di Bayer nei confronti delle terapie ginecologiche, Giovanni Fenu ha detto: “Questi disturbi sono molto gravosi per le pazienti e causano costi per la società paragonabili a quelli delle principali malattie croniche. Come pioniere nel settore dell’Healthcare per le donne, Bayer si impegna a sviluppare nuove opzioni di trattamento per chi soffre di malattie ginecologiche debilitanti come i fibromi uterini, l'endometriosi e la sindrome dell'ovaio policistico. Attraverso il partenariato possiamo sfruttare in modo significativo il know-how scientifico allo stato dell’arte e tradurlo in farmaci innovativi”.
 
 
“Il nostro approccio all’innovazione si basa sulla Ricerca & Sviluppo, ma non si ferma a questo”, ha aggiunto Fenu. “Per essere davvero innovativi, bisogna saper riconoscere le mutevoli necessità delle donne e degli operatori professionali nel settore della salute, nonché offrire a entrambe le categorie delle soluzioni idonee”. 
 
 
HEALTHCARE FEMMINILE: LE STATISTICHE
 
 
Giovanni Fenu, direttore della divisione Pharmaceuticals di Bayer Italia ha analizzato alcune statistiche relative aprofessionisti e pazienti, evidenziando come la diffusione della tecnologia non cambi un dato fondamentale: i medici continuano a preferire gli incontri personali con i rappresentanti dell’industria, rispetto a contatti telefonici o via mail.
 
Per quanto riguarda le donne e la loro propensione all’uso delle tecnologie (nel 2017 si sono registrati 2,5 device connessi alla Rete per ogni persona), la ricerca su sesso e contraccezione condotta da Bayer su donne dai 20 ai 29 anni rivela informazioni davvero interessanti:
 
 
-Una donna su due si informa sulla contraccezione attraverso i social network e i media online
-Il 39% sente le necessità di ricevere maggiori informazioni sui metodi contraccettivi
-Una donna su tre si sente in imbarazzo nel parlare di questi temi con il proprio medico
 
 
Altri dati rilevati suggeriscono riflessioni approfondite:
 
 
-Il 50% dei pazienti non capisce le indicazioni del medico
-Un paziente su due non segue il piano terapeutico consigliato dal proprio dottore
 
 
La scarsa aderenza dei pazienti alle prescrizioni terapeutiche è un grosso problema su scala mondiale, anche sul piano economico: “Tale situazione causa costi pari a 700 miliardi di dollari, dei quali 290 miliardi solo negli Stati Uniti”.
 
 
“Per soddisfare le mutevoli esigenze degli operatori sanitari e dei loro pazienti, Bayer intende diventare l'ecosistema digitale di riferimento per il viaggio della salute riproduttiva delle donne. La nostra aspirazione è confermarci come il partner più affidabile nella tutela della salute femminile. Oggi siamo leader del comparto attraverso l’innovazione, nel prossimo futuro intendiamo esserlo andando oltre i prodotti contraccettivi, attraverso le soluzioni basate sui dati clinici. Per innovare oltre la Ricerca e Sviluppo, al fine di soddisfare esigenze che oggi non trovano risposta, Bayer mette i pazienti al centro delle sue attività, collabora con gli esperti dei vari settori per la fornitura di soluzioni allo stato dell'arte e interagisce sia con i professionisti della cura che con i pazienti”.
 
 
START-UP DIGITALI: UNA FELICE INTERAZIONE
 
 
Nel campo della salute, le start-up digitali offrono una gamma diversificata di soluzioni: “Il panorama delle soluzioni eHealth si evolve rapidamente con le start-up della salute digitale, ormai più di 1.000”, aggiunge Giovanni Fenu. “Grazie alla creazione di nuove aree di applicazione e soluzioni di trattamento digitale e a un crescente numero di studi clinici e pubblicazioni scientifiche sugli interventi digitali, le start-up sono sempre più integrate con il settore tradizionale”. 
 
 
I trend emergenti nel campo delle soluzioni digitali sono numerosi: raccolta e monitoraggio dei dati, servizi mobili per facilitare il rapporto medico-pazienti, app che supportano l’aderenza alle prescrizioni mediche, soluzioni digitali con effetti terapeutici, diagnostica in Rete, Content & community.
 
 
Bayer Accelerator si è rivelato uno strumento davvero prezioso per trovare nuove soluzioni alle problematiche della salute femminili, combinando l’expertise di Bayer con lo spirito imprenditoriale delle start-up del settore. “Un felice esempio di questa interazione è Endo-Tec, nato per diagnosticare l’endometrosi in maniera più rapida”. 
 
 
Grazie a questo approccio, Bayer supera ostacoli che in molti altri casi si sono rivelati proibitivi per altri player del settore. Ad esempio, la carenza di tempo da dedicare al singolo paziente che viene evidenziata dai medici, oppure, dal punto di vista delle donne, l’onere di doversi sottoporre a controlli regolari e il disagio nel discutere di contraccezione con il medico di famiglia.
 
Bayer è impegnata a sostenere sia i pazienti che i loro medici curanti nel superamento di queste difficoltà. Il nostro obiettivo è fornire soluzioni che favoriscano l’interazione, consentendo ai professionisti di risparmiare tempo e di concentrarsi su quelle attività nelle quali ritengono di poter creare un vero valore aggiunto per loro stessi e per i loro assistiti”, ha concluso Fenu.