Medicina

BioUpper 4: le 10 startup selezionate da Novartis, IBM e Cariplo Factory

Lorenzo Zacchetti

Pasquale Frega (Novartis): "Le soluzioni digitali saranno fondamentali nel new-normal, sia dal punto di vista economico che per garantire l'accesso alle cure"

BioUpper 4: 10 startup innovative, su 117 candidate, passano il turno al Selection Day.

Pasquale Frega (Novartis): "Le soluzioni digitali saranno fondamentali nel new-normal, sia dal punto di vista economico che per garantire l'accesso alle cure ai pazienti"

 

Si è svolto oggi, in versione digitale, il Selection Day della quarta edizione di BioUpper, la prima piattaforma italiana nel campo delle Scienze della Vita che sostiene i migliori progetti imprenditoriali, attraverso percorsi di empowerment, accelerazione e accompagnamento al mercato.  

Ideata e promossa da Fondazione Cariplo e Novartis, e realizzata da Cariplo Factory, con il supporto di Comin & Partners nella comunicazione, da due anni BioUpper coinvolge anche IBM per puntare al massimo sulla digital health: una branca fondamentale del settore sanitario.

Le dichiarazioni di Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo:

"Le startup selezionate dal programma BioUpper hanno al centro il talento e l'intuizione di giovani ricercatori e imprenditori che già oggi possono offrire soluzioni di grande impatto positivo nel campo della digital health. Contribuire alla crescita e all'accelerazione di questo potenziale è, oggi più che mai, un’azione che genera valore per tutta la società”

 

 

Le dichiarazioni di Enrico Cereda, Presidente e Amministratore Delegato di IBM Italia:

"L'emergenza da Covid-19 ci ha fatto ben comprendere quanto sia importante l'innovazione tecnologica: senza gli strumenti che oggi abbiamo a disposizione, molti dei servizi fondamentali per il Paese si sarebbero dovuti fermare. Ma possiamo certamente fare di più, specie per i servizi sanitari e la cura delle persone, e in questo le startup possono dare un formidabile contributo grazie alle loro idee e alla loro creatività" ha commentato Enrico Cereda, Presidente e Amministratore Delegato di IBM Italia.

Con il Coronavirus, app per il tracciamento, braccialetti biometrici e robot in corsia sono entrati nel dibattito quotidiano accendendo un faro su un tema già noto alla ricerca sanitaria, ossia che l’innovazione è un elemento imprescindibile nel processo di diagnosi e cura.                                

Alla luce dell’attuale urgenza di nuove soluzioni sanitarie e di una risposta concreta all’ecosistema innovativo a rischio di essere compromesso dalla recessione economica, BioUpper non ha rinunciato al Selection Day: l’appuntamento intermedio nel processo di selezione delle startup che dà il via alla fase finale. Una giuria d’eccezione, composta da esperti del tech, della farmaceutica e della sanità, si è riunita su una piattaforma digitale per selezionare le startup innovative che accederanno al percorso di accompagnamento imprenditoriale offerto da Novartis, Cariplo Factory e IBM, oltre che della consulenza strategica di Comin & Partners per la comunicazione dei progetti.

BioUpper ha ricevuto il patrocinio della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) e della Fondazione ENPAM (Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza Medici) e recentemente ha portato la sua esperienza anche in Europa nell’ambito dell’hackathon EUvsVirus, iniziativa della Commissione Europea che ha coinvolto oltre 26.000 innovatori da tutta Europa.

La giuria ha selezionato 10 progetti per la fase di preparazione al “go-to-market”: Aptus.AI, Dianax, Hero, Intra, Medere, Nuvap, Pain Chronicles, Sensedat, U-care e Ugo Pnp.

Alcune delle startup selezionate propongono soluzioni che sono già state messe a disposizione delle autorità sanitarie per affrontare l’attuale emergenza da Covid-19 e che saranno ulteriormente sviluppate durante il programma di BioUpper.

Le 10 startup accederanno a un percorso di accelerazione e ciascuna potrà usufruire di crediti erogati da IBM - fino a un massimo di 120mila euro in 12 mesi - spendibili per l’utilizzo dei servizi tecnologici inclusi nel catalogo IBM Cloud. Gli innovatori più meritevoli avranno così a disposizione le migliori competenze e gli strumenti tecnologici più innovativi basati sulla piattaforma IBM Cloud (ivi inclusi AI, Blockchain, Security, Analytics, Devops, etc.) e accederanno a un percorso di empowerment imprenditoriale, lavorando a stretto contatto con esperti di Novartis, IBM, Cariplo Factory e Comin & Partners, referente per la comunicazione.

Intervista a Pasquale Frega, Country President e Amministratore Delegato di Novartis Farma

 

Quali sono le tendenze principali emerse nella selezione delle startup?

"BioUpper si sta dimostrando un'idea che dovrebbe essere moltiplicata, soprattutto in questa fase. Novartis e i suoi partner, IBM e Cariplo Factory, si sono dimostrati lungimiranti. In questa edizione è stato fatto lo sforzo di trovare soluzioni (soprattutto digitali e cloud-based) per aiutare il paziente nel suo percorso diagnostico e terapeutico. Oggi il mondo della salute è molto poco digitalizzato rispetto al potenziale e quindi abbiamo identificato le 15 startup finaliste con questo criterio. Quasi tutte si sono concentrate sulla facilitazione del 'compito' del paziente, con lo scopo di accelerare le cure o migliorarne la qualità. Questo obiettivo viene perseguito attraverso una serie di offerte: dalle più semplice, come il plantare che viene disegnato per ogni singolo individuo attraverso un'app, stampato in 3D e spedito a casa; fino alle soluzioni per patologie più severe come il tumore al seno e al cervello"

Quale ruolo giocherà l'innovazione nel cosiddetto "new normal"?

"Individurei due aspetti: uno riguardante tempistiche e qualità nell'accesso alle cure e l'altro nella gestione delle risorse. Rispetto all'accesso alle cure, oggi i pazienti hanno ampia scelta nel trovare il centro più adatto alla loro terapia, ma spesso vanno a tentoni, attraverso conoscenze, oppure spostandosi in città più grandi nel cosiddetto 'turismo sanitario'. Una delle startup ha proposto un'app che consente di selezionare lo specialista più adeguato per il proprio problema, attraverso un'intelligenza artificiale. In questo modo l'accesso alle cure diventa più efficace, più rapido e meno costose".

L'aspetto economico è altrettanto importante. Quale sarà l'impatto della pandemia?

"Sarà necessario investire di più in ricerca e innovazione, per avere soluzioni più semplici e adattabili, così da facilitare la vita del paziente e anche del Servizio Sanitario Nazionale. Non è solo un tema di sburocratizzazione, ma riguarda anche l'accesso ai dati: ancora oggi ci sono ospedali con reparti che non usano lo stesso database, così un paziente un giorno viene sottoposto a un prelievo nel reparto A, ma il giorno dopo il reparto B non è in grado di leggerne i dati. Un mondo sanitario iperconnesso è una risposta essenziale a quelle che sono le esigenze messe in luce da questa fase. Nel cosiddetto 'new normal' diventeranno prioritari aspetti come il fascicolo sanitario elettronico e la possibilità di fare scelte, anche in termini di investimenti, basate sul Big Data".

Inevitabilmente siamo tutti molto concentrati sul Coronavirus, che purtroppo però non è l'unica patologia alla quale pensare. Come sta gestendo Novartis questo aspetto?

"Stiamo raddoppiando gli sforzi, perché in questa fase tanti pazienti non riescono ad accedere alle cure con le stesse modalità che c'erano prima della crisi provocata dalla pandemia. Questo perché interi dipartimenti sono stati dedicati alla cura del Covid, lasciando scoperti centinaia di migliaia di pazienti. In generale, è diminuito il livello di attenzione verso le altre patologie. Novartis sta quindi lavorando con le autorità sanitarie e con i medici anche per trovare soluzioni specifiche a questo problema. Ci sono intere 'popolazioni' di pazienti scoperte. Penso ad esempio alle persone della terza età con problematiche legate alla vista, che oggi non stanno ricevendo le cure necessarie e quindi vanno incontro alla cecità. Ci stiamo adoperando per supportare questi pazinti e aiutare il SSN a erogare le cure. Oltre che i decessi del Covid, bisognerà conteggiare anche i danni collaterali che questa crisi ha causato a tante altre tipologie di pazienti".