Medicina
Bracco: Impresa e Cultura uniscano le forze
“Impresa e cultura: un amore possibile” ha aperto la XVI° Settimana della Cultura d'Impresa di Confindustria
Nell'ambito delle celebrazioni per i 90 anni del Gruppo Bracco, la Fondazione Bracco ha organizzato il dibattito “Impresa e cultura: un amore possibile”, svoltosi oggi a Palazzo Visconti, a Milano. L'evento, dedicato al confronto sul mecenatismo come risorsa essenziale per la salvaguardia della ricchezza artistica, ha aperto la XVI° Settimana della Cultura d'Impresa di Confindustria.
Diana Bracco: “la cultura è un bene comune, anche delle imprese”
Nutrita la presenza istituzionale, con Alberto Meomartini (Presidente Museimpresa), Filippo Del Corno (Assessore alla Cultura del Comune di Milano), Ilaria Borletti Buitoni (Sottosegretario del Ministero dei Beni Culturali) e ovviamente Diana Bracco, presidente della Fondazione Bracco. Quest'ultima si è detta convinta che “il bene comune deve riguardare tutti i cittadini, imprese comprese”, rispondendo così all'invito rivolto dal Sindaco Sala ai mecenati. “E' necessario che le istituzioni sappiano dialogare con i privati, andando oltre il mero rapporto di sponsorizzazione. Alle imprese devono essere fornite certezze sui tempi di realizzazione dei progetti e garanzie sui benefici e sull'impatto reale. Questa è la ricetta che, ad esempio, a noi di Bracco ha permesso di creare partnership solide e durature con grandi istituzioni come il Teatro alla Scala e la sua Accademia, il Palazzo del Quirinale, il Museo Poldi Pezzoli e tante altre”. Il Sottosegretario Borletti Buitoni ha sottolineato l'importanza di agevolazioni fiscali come l'Art Bonus, una delle maggiori d'Europa: “Grazie a questo strumento e all'impegno fattivo di imprese quali il Gruppo Bracco possiamo dire come il rapporto tra impresa e cultura sia una realtà in grado di contribuire in modo sostanziale e determinante alla tutela e alla valorizzazione del nostro patrimonio storico, artistico e culturale”.
Quando tra Impresa e Cultura sboccia l'amore
Il dibattito, moderato dal giornalista Alessandro Cannavò, ha ospitato interventi molto autorevoli come quello di Massimo Cacciari, Professore emerito di Filosofia all'Università Vita – Salute San Raffaele, il quale ha ribadito l'importanza di superare una assurda dicotomia tra pubblico e privato, mettendo invece in evidenza “la finalità per la quale viene usato uno spazio restaurato, che prescinde da chi lo gestisce”. Sulla stessa lunghezza d'onda Giulia Maria Crespi, fondatrice del FAI, che ha ricordato la proficua collaborazione con Fondazione Bracco e ha ribadito l'importanza di dare ai privati la possibilità di intervenire sulla tutela del patrimonio culturale, ma “fissando regole ferree, a partire da una Sovrintendenza agguerrita nei controlli. Purtroppo, negli ultimi anni le Sovrintendenza hanno avuto a disposizione ben pochi mezzi per svolgere la loro funzione. Inoltre, ci vorrebbero i piani paesaggistici, ma in Italia ne abbiamo solo tre”. Rossella Vodret ha confermato la sussistenza di tale problema, anche sulla base della sua esperienza come (ex) Sovrintentendente Speciale per il Polo Museale Romano: “Ormai questo ruolo è sempre meno scientifico e sempre più burocratico, con il peso di responsabilità civili e penali legate alle gare ed alle altre procedure e senza un valido supporto professionale da parte del Ministero”. Anche lei ha evidenziato l'importanza della collaborazione con Bracco, dalla quale è nata la mostra “Dentro Caravaggio”, resa possibile anche dagli accertamenti scientifici che la Fondazione ha eseguito su 13 opere su 20 della collezione (le altre erano già state processate in questo senso).
“The Beauty of Imaging”: un successo clamoroso
Il ruolo centrale della tecnologia e della collaborazione con i privati è stato evidenziato anche nell'intervento di Annalisa Zanni, direttrice del Museo Boldi Pezzoli, e di David Brown, curatore della National Gallery of Art di Washington: “Il mio compito – ha spiegato Brown - è valorizzare il contributo della cultura italiana all'estero e questo lo faccio con l'organizzazione di grandi mostre, come quelle realizzate nel 2006 e nel 2011 con il supporto di Bracco e dedicate a straordinari artisti come Bellini, Giorgione e Tiziano e quella più recente intitolata 'Canaletto e i suoi rivali'. Entrambe davano ampio spazio alle tecniche scientifiche, come la radiografia, per scoprire i segreti del lavoro dell'artista”. Marco Balich, direttore artistico e produttore olimpico, ha raccontato la recente esperienza di “The Beauty of Imaging”, anch'essa organizzata nel corso delle celebrazioni per i 90 anni di Bracco: l'evento, organizzato alla Triennale di Milano, ha riscosso un grande successo di pubblico ed ha ricevuto il premio come Miglior Evento Culturale del 2017 alla 14° edizione del BEA – Best Event Award. Promette di riscuotere analogo consenso la sua nuova iniziativa, in collaborazione con i Musei Vaticani: da marzo, si svolgerà di fronte alla Cappella Sistina lo spettacolo Giudizio Universale (altre informazioni su www.giudiziouniversale.com), nel quale la celeberrima opera prende letteralmente vita, lasciando a bocca aperta gli spettatori.
Pereira: “Privati e istituzioni: un nuovo paradigma”
Queste esperienze si inseriscono in un contesto profondamente mutato, come spiegato da Alexander Pereira, Sovrintendente del Teatro Alla Scala: “Il modello di sostegno fondato sul finanziamento pubblico ha lasciato il campo a un nuovo paradigma nel quale il pubblico, le imprese e il finanziamento diretto concorrono alla vita delle istituzioni. La Scala, al cui budget i contributi pubblici, il sostegno privato e i ricavi di biglietteria contribuiscono ciascuno per un terzo, è sempre più allineata con questa nuova realtà”.
Moreno Gentili presenta “Bracco is Culture”
In chiusura dell'evento, il curatore Moreno Gentili ha presentato il libro “Bracco is Culture”, una speciale iniziativa editoriale legata ai 90 anni della casa farmaceutica che in un corposo volume fotografico racconta 50 importanti culturali realizzati da Bracco nel corso degli anni. Il progetto “Bracco is Culture” avrà anche una declinazione pubblica, con la possibilità di visitare una mostra dedicata alle stesse immagini riprodotte nel libro, della quale verranno in seguito annunciati i dettagli.