Medicina

Coronavirus, acqua del rubinetto fa male? La risposta degli esperti

Coronavirus e acqua del rubinetto: i ricercatori dell'Humanitas fanno chiarezza

Coronavirus, acqua del rubinetto fa male? Gli esperti dell'Humanitas smentiscono il pericolo - Salute e benessere

Alcuni studi hanno confermato che l'acqua del rubinetto può essere causa di alcune patologie e alcuni potrebbero chiedersi se possa essere anche fonte di contagio per il Coronavirus. D'altronde molte delle nostre azioni quotidiane, come ad esempio fare la spesa, possono essere potenzialmente pericolose se non si prendono le dovute accortezze. L'importante è distinguere tra vere notizie e fake news, diventate molto popolari durante l'emergenza Covid-19. La dottoressa Elena Azzolini della Direzione Medico Sanitaria di Humanitas ha voluto fare chiarezza sulle voci di una connessione tra Coronavirus e acqua del rubinetto.

Coronavirus, acqua del rubinetto fa male? Non c'è alcuna prova scientifica - Salute e benessere

Ad oggi non ci sono evidenze di trasmissione del Coronavirus tramite acqua del rubinetto e a livello di sistemi fognari o di trattamento di acque reflue. "Le pratiche di depurazione attuate sono estremamente efficaci nell’abbattimento del Coronavirus, dati i tempi di ritenzione e i fenomeni di diluizione che caratterizzano i trattamenti, uniti poi a condizioni ambientali, come la temperatura, la luce solare, i livelli di pH elevati, che possono pregiudicare la vitalità dei virus", si legge in una nota dell'Humanitas.

La dottoressa Azzolini sottolinea che la fase finale di disinfezione permette di ottimizzare le condizioni di rimozione del Coronavirus ben prima che le acque depurate siano rilasciate nell'ambiente. "Non è necessario quindi, salvo esigenze sanitarie di altra natura, bere acque imbottigliate o bevande diverse: l’acqua del rubinetto può essere assunta e utilizzata senza rischi di contagio", conclude l'esperta.

Nel frattempo, emergono nuovi sintomi meno comuni che potrebbero essere associati al Coronavirus. Pare che il patogeno sia in grado di colpire anche il cervello e il cuore. La speranza arriva dai numerosi gruppi di ricerca in tutto il mondo che lavorano sul vaccino. In Italia sta avendo eccellenti risultati una cura sviluppata nei laboratori di Pomezia.