Cuore e cervello, le "cattive" emozioni possono portare all'infarto
L'intervista a Silvia di Luzio, medico specializzato in cardiologia, Senior research associate alla Northwestern University di Chicago
Ma la buona notizia è che oggi possiamo fare qualcosa di tangibile per ridurre lo stato di stress. Gli strumenti di intelligenza artificiale ci consentono oggi un bio-feedback, ovvero uno screening del nostro organismo, per poi permetterci di porre rimedio.
“Non dimentichiamo che l’uomo è una creatura complessa, multidimensionale. Non bastano alimentazione, attività fisica, dobbiamo considerare anche la parte emozionale e psichica nella prevenzione e nella cura Soprattutto dopo l’esperienza Covid, che ha prodotto uno stress cronico diffuso. Abbiamo a disposizione tecniche tanto semplici quanto efficaci per gestite questo stato emozionale infiammatorio e ridurlo. E’ importante specificare che le emozioni non vanno soppresse, vanno gestite”.
Fruizione di violenza costante: un altro rischio, soprattutto per i bambini: i neuroni specchio
In questo excursus, Di Luzio cita anche la violenza, la cui fruizione da parte dei giovani è costante per via di strumenti ludici e televisivi.
“L’istinto di sopravvivenza è attivato dalle tre P: Paura, Piacere e Potere. Il cervello si identifica con quello che vede di più, abbiamo i cosiddetti neuroni specchio. Fino a 12 anni la corteccia pre frontale non è ancora matura: facendo vivere violenza e paura derivante dalla fruizione di immagini e prodotti audiovisivi in modo continuo, il bambino interiorizzerà quel modello come se fosse normale.
Se abbiamo maggiore consapevolezza di come funziona l’essere umano, possiamo prevenire derive di questo tipo”.
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