Medicina

Diabete, cosa mangiare per prevenirlo. I cibi consigliati dagli esperti

Diabete, quali i cibi da evitare

Diabete, come prevenrilo e che cosa mangiare. I consigli

fonte: www.grupposandonato.it

L’esperta spiega cosa mangiare con il diabete e quali cibi evitare, sfatando falsi miti su alimenti e comportamenti. 

Nel diabetico la dieta rappresenta la forma principale di terapia, insieme all’esercizio fisico (150’ minuti di camminata settimanale oppure 10.000 passi al giorno - OMS), alla terapia ipoglicemizzante (farmaci oppure insulina), al monitoraggio glicemico e all’educazione terapeutica. 

Seguiamo i consigli della dott.ssa Ioana Savulescu, Responsabile dell’ambulatorio di endocrinologia e diabetologia dell’Istituto di Cura Città di Pavia per capire come strutturare una dieta per diabetici, come comportarci e quali alimenti assumere.  

Indicazioni generali per una dieta equilibrata

“Una dieta equilibrata nel paziente diabetico – spiega la dottoressa - prevede: 

1 quota di carboidrati compresi tra 45-60% delle calorie giornaliere, in particolar modo carboidrati ricchi di fibre e a basso indice glicemico;

una limitazione al 5-10% degli zuccheri semplici;

20-35% di lipidi;

10-25% di proteine. 

Infine, essenziale è l’assunzione di fibre. Le fibre presenti nella frutta, verdura, legumi e cereali, non apportano calorie, aumentano la sazietà (riempiendo lo stomaco, rafforzando la masticazione, facilitando il transito intestinale e migliorando la flora batterica), rallentano e rendono più costante l’assorbimento dei carboidrati. Occorre assumerne circa 30 grammi/die nell’adulto.”

È anche importante sottolineare che oltre alla quantità del cibo va posta attenzione alla qualità e alla distribuzione intragiornaliera dei pasti.

Pizza, dolci e dieta ferrea: i falsi miti da sfatare

Ecco 3 falsi miti da sfatare sulla dieta per chi soffre di diabete: 

1. Il diabetico non può mangiare pasta, pane, pizza e riso

“Spesso - spiega la dottoressa - al riscontro di elevati valori glicemici o diabete, si tende ad eliminare dalla dieta pasta, pane, riso e pizza. Nulla di più sbagliato. Gli zuccheri sono la fonte diretta di energia per il nostro organismo e vengono maggiormente utilizzati dagli organi principe come cervello, cuore e muscoli per lo svolgimento delle principali attività. Pertanto sono importanti e devono far parte integrante della nostra alimentazione. 

Basta pensare che il cervello consuma circa 120 g di glucosio al giorno dei 200 g ai quali ammonta il fabbisogno giornaliero dell’intero organismo. Se il glucosio è l’unico zucchero semplice (monosaccaride) in grado di attraversare la barriera ematoencefalica pertanto in grado di far ‘funzionare’ i nostri neuroni, questo non vuol dire che bisogna esagerare con i dolci! Il nostro organismo è in grado di ottenere questo zucchero dai carboidrati complessi (amidi) della pasta, pane, riso e patate. 

Pertanto – continua la specialista -  al riscontro di elevati valori glicemici o diabete, è bene preferire carboidrati complessi o amidi che vengono assorbiti lentamente e che non determinano un improvviso rialzo della glicemia. Carboidrati che si possono trovare nei derivati dei cereali (pasta, riso, pane, prodotti da forno), nelle patate e nei legumi (fagioli, ceci, lenticchie, piselli). 

Buona norma è ridurre l’assunzione dei carboidrati semplici, che assimilandosi rapidamente, alzano in maniera significativa la glicemia. Tra questi zuccheri, quelli del miele, della marmellata, frutta (fruttosio e saccarosio), ma anche del latte e o yogurt (lattosio) oppure quelli aggiunti nelle bibite zuccherate.”

Le indicazioni dell’OMS prevedono l’assunzione di zuccheri liberi al 10% del nostro apporto energetico giornaliero. Diversi paesi EU raccomandano un consumo massimo di 25gr di zuccheri liberi al giorno (o il 5% dell'apporto energetico totale); ciò corrisponde a 6 cucchiaini di zucchero da tavola. 

2. Il diabetico non può mangiare dolci 

Non esiste un singolo alimento che la persona con diabete non possa assumere, dolci compresi. “I dolci – precisa la dottoressa - sono alimenti che vanno consumati con moderazione e in piccole quantità: 1 volta alla settimana, una porzione, a colazione o a fine pranzo al posto della frutta. In questo modo si ha il tempo necessario per essere ‘consumati/combustionati’ durante la giornata.

Inoltre, a fine pasto, il rialzo glicemico viene modulato dall’assorbimento degli altri nutrimenti introdotti con l’alimentazione. È bene precisare che i dolci non vanno assunti lontano dal pasto oppure tardi dopo cena.”  

Cosa evitare

Più problematiche sono le bibite zuccherate, che andrebbero evitate. “La loro assunzione – sottolinea la specialista - è correlata al sovrappeso e all'obesità, specialmente nei bambini e negli adolescenti. Basti pensare che:

chi consuma 2 succhi di frutta al giorno, aumenta il rischio di sviluppare il diabete;

1 cocktail zuccherato al giorno fa aumentare il rischio di malattia del 20% (InterActConsortium 2013). 

Infine, l’assunzione di alcool deve essere limitata in quanto i carboidrati in esso contenuti possono impennare la glicemia e spesso non vanno considerati dal diabetico.  Assunto insieme ad alcune terapie (insulina), a digiuno o in presenza di insufficienze d’organo (epatopatia), l’alcool può favorire l’insorgenza dell’ipoglicemia, interferendo con il rilascio del glicogeno

Altrettanto vale per le bibite edulcorate, che non hanno calorie, ma perpetuano l’abitudine al dolce ed ingenerano una risposta biochimica e biologica che favorisce l’aumento di peso.”