Medicina

E-cigarettes e riscaldatori di tabacco: panoramica sulle tendenze di consumo

di Redazione

Secondo i dati dell’ultimo “Rapporto Italia”, nel belpaese si registra un effetto sostituzione dei nuovi prodotti rispetto alle sigarette

I prodotti a tabacco riscaldato sono arrivati sul mercato italiano nel 2014 con IQOS, il primo dispositivo tecnologico della categoria che oggi conta diverse altre piattaforme prodotto. Come le sigarette, contengono tabacco vero e proprio ma, a differenza delle sigarette tradizionali, in questi dispositivi il tabacco non viene bruciato ma riscaldato (heat-not-burn tobacco products). I prodotti a tabacco riscaldato rilasciano quindi un vapore composto in gran parte da acqua, glicerina e nicotina, senza generare combustione, cenere o fumo. Gli HnB, infatti utilizzano un sistema di controllo della temperatura che permette di scaldare il tabacco contenuto in stick appositamente progettati.

Sono composti generalmente da una batteria e da un’unità riscaldante: in base alla tipologia, gli stick di tabacco possono essere riscaldati dall’esterno (riscaldamento esodermico) o, tramite una lamina che penetra lo stick, dall’interno (riscaldamento endodermico). A livello mondiale si stima che oltre 20 milioni di persone abbiano abbandonato le sigarette a favore dei prodotti a tabacco riscaldato, di cui oltre due milioni soltanto in Italia. In Giappone, il Paese che ha visto la più forte affermazione in tutto il mondo per questa categoria di prodotto, il tabacco riscaldato ha già rimpiazzato oltre il 30% del mercato delle sigarette. Essendo assente la combustione, i prodotti a tabacco riscaldato possono esporre l’utilizzatore a un minor numero di sostanze dannose rispetto al fumo di sigaretta. Si tratta in ogni caso di prodotti non privi di rischi: la migliore scelta resta non iniziare o smettere del tutto.

Le bustine di nicotina (o “nicotine pouches”) e lo Snus rappresentano poi una categoria a sé. Nel primo caso si tratta di bustine contenenti nicotina e aromi che si posizionano tra il labbro superiore e la gengiva consentendo il lento e costante assorbimento della nicotina da parte dell’organismo. Lo Snus, simile nel suo utilizzo alle nicotine pouches, si differenzia da queste ultime perché contiene tabacco umido in polvere. Anche lo Snus contiene nicotina, naturalmente presente all’interno della foglia di tabacco.

Tali prodotti sono recentemente saliti agli onori della cronaca per l’utilizzo che ne farebbero alcuni giocatori di calcio professionistico nella massima divisione inglese. Va però evidenziato che il caso dello Snus rappresenta un chiaro esempio pratico di “riduzione del danno”, dal momento che grazie alla sua introduzione, la Svezia (unico Paese UE a consentirne l’utilizzo) ha raggiunto quest’anno i tassi di consumo di sigarette più bassi d’Europa (intorno al 5%) e un’incidenza di tumori inferiore del 38% rispetto al resto del vecchio continente.