Medicina
Malattia X potrebbe decimare la popolazione mondiale
Malattia X: gli scienziati avvertono che in futuro un virus mutato dell'influenza potrebbe decimare la popolazione mondiale
Malattia X, che ancora non esiste, secondo l'Oms e diversi esperti potrebbe decimare la popolazione mondiale come l'influenza spagnola all'inizio del '900
Il cinema ha spesso proposto uno scenario in cui una pandemia globale, di origine conosciuta o meno, mette a rischio la sopravvivenza dell’umanità. D’altronde la storia ci insegna che in passato patologie altamente infettive come la peste hanno decimato buona parte della popolazione senza che si potesse fare granché per fermare il contagio. Si è dovuto attendere il naturale decorso della malattia per poter essere tranquilli in merito alla propria salute. Oggi gli scienziati ritengono che una nuova Malattia X prepari un vero e proprio genocidio.
Malattia X: gli scienziati si impegnano al massimo per essere preparati al suo arrivo
La Malattia X fortunatamente ancora non esiste ma i ricercatori stanno lavorando per essere preparati quando arriverà. La patologia potrebbe generarsi da un ceppo d’influenza mutato che potenzialmente potrebbe spazzare via buona parte della popolazione mondiale. Gli scienziati basano la loro previsione sull'impatto dell'influenza spagnola all'inizio del '900.
Malattia X e influenza spagnola: più morti della prima guerra mondiale
Nel 1918 circa 100 milioni di persone in tutto il mondo son morte a causa dell'epidemia di influenza spagnola. Il virus ha ucciso il 5% della popolazione mondiale dell'epoca ed è stato uno dei peggiori disastri nella storia dell'umanità. I decessi causati da questa patologia sono stati più di due volte e mezzo il numero totale di morti civili e militari della prima guerra mondiale.
Malattia X e influenza spagnola: il virus colpisce le persone giovani e in salute
L'aspetto più inquietante è che l'influenza spagnola è andata a colpire la fascia di popolazione più in salute e si teme che la malattia X possa fare lo stesso. La maggior parte dei casi è stata infatti registrata in soggetti under 65 e per questo si pensa che il virus agisca sul sistema immunitario costringendolo a combattere il corpo stesso. L'influenza spagnola avrebbe causato fatali "tempeste di citochine", ovvero un eccesso di cellule immmunitarie che possono sopraffare l'organismo. Più una persona è in salute più l'influenza diventa potenzialmente fatale per chi viene contagiato.
Malattia X: se fosse influenza, la pandemia sarebbe una possibilità concreta
Altro fattore preoccupante per gli scienziati, l'influenza si diffonde facilmente nell'aria, è altamente contagiosa, può mutare caratteristiche rapidamente e diversi ceppi possano passare dall'uomo all'animale altrettanto velocemente come nel caso dell'aviaria. Il contagio a livello globale in un'era in cui le persone possono muoversi con maggiore libertà è decisamente facilitato.
Malattia X, la preoccupazione degli scienziati: "Le condizioni ci sono tutte"
Gli scienziati avvertono che le condizioni per la nascita della malattia X sono già potenzialmente presenti oggi. Il dott. Jonathan Quick, presidente del Global Health Council, ha dichiarato a Raconteur che è il contatto interpersonale favorisce la diffusione della malattia: "La nostra più grande paura è trovarsi davanti un nuovo virus, molto probabilmente a causa dello spillover umano-animale, che poi si diffonde facilmente da uomo a uomo, che ha almeno il 5-10% di indice di mortalità, che non risponda ai medicinali oggi esistenti, e per il quale non è possibile sviluppare rapidamente un vaccino efficace e un accurato test diagnostico".
Malattia X: l’allarme pandemia dell’Oms
Sulla stessa lunghezza d'onda anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità che l'anno scorso ammoniva: "La malattia X rappresenta la consapevolezza che una grave epidemia internazionale potrebbe essere causata da un agente patogeno attualmente sconosciuto". "La storia ci dice che è probabile che il prossimo grande focolaio sarà qualcosa che non abbiamo mai visto prima. Il punto è assicurarci di preparare e pianificare in modo flessibile in termini di vaccini e test diagnostici", ha detto Il consigliere scientifico dell'OMS, John-Arne Rottingen.