Medicina

Salute, il ritorno della polmonite tra Covid ed influenza

di Daniele Rosa

Sintomi e rimedi. Come difendersi dal contagio

Salute, il ritorno della polmonite tra Covid ed influenza

Mai come in questi due anni di pandemia da Covid  la polmonite è tornata a far paura. Il virus che ha messo in scacco tutto il mondo ha colpito duro anche e soprattutto i pazienti senior che avevano avuto o stavano facendo proprio la polmonite. Ed allora vale la pena di rivedere i meccanismi di questa infezione respiratoria (che può avere gravi conseguenze) e che  colpisce principalmente i bambini, gli anziani, i fumatori e le persone con determinate malattie croniche. I sintomi più comuni della polmonite sono tosse  che a volte porta con sé sangue, dolore toracico e febbre con brividi. Fortunatamente la medicina odierna la conosce bene e ci consiglia misure utili a prevenirla. La malattia si manifesta quando un germe infettivo (virus o batterio, o anche funghi), invade il tessuto polmonare. I polmoni sono costituiti da piccole sacche, chiamate alveoli, che in condizioni normali si riempiono di aria durante la respirazione. Gli alveoli dei pazienti con polmonite invece, così come spiegato dall’OMS, sono pieni di pus e liquido, la respirazione è dolorosa e limita l’assorbimento dell’ossigeno.

Salute, il contagio avviene attraverso le alte vie respiratorie

Il contagio avviene quando si respirano germi o microrganismi nelle vie alte repiratorie. Chiaramente se l’organismo è indebolito da uno stile di vita non salutare con uso di tabacco, abuso di alcol, malattie polmonari croniche, cattiva nutrizione è più facile per i germi raggiungere i polmoni e causare l’infezione. Oggi le principali cause di polmonite sono tre: Coronavirus, pneumococco e influenza. In aggiunta ai sintomi classici della malattia (tosse, dolore al petto e febbre) esistono polmoniti atipiche con sintomi più graduali come febbre, malessere generale, dolori muscolari e articolari, stanchezza e mal di testa. La tosse è secca e il dolore toracico meno intenso. In alcuni casi si presentano Alcuni lievi sintomi digestivi come nausea, vomito e diarrea. Quando la polmonite è estesa o c'è una precedente malattia polmonare o cardiaca, può comparire distress respiratorio. Inoltre, se i germi entrano nel flusso sanguigno, producono batteriemia che può portare a shock settico. La polmonite colpisce principalmente i bambini sotto i 5 anni e gli adulti sopra i 60 anni, anche se può manifestarsi a qualsiasi età.

Salute, la polmonite e le persone immunodepresse

È anche più frequente in persone immunodepresse con malattie autoimmuni, tumori in cura o trapiantati. Ed anche in malati cronici con  patologie cardiache, respiratorie, epatiche e renali. Come prevenirla? Tra le molte misure di contrasto la prima è la vaccinazione contro lo pneumococco, il virus dell'influenza e il Coronavirus. Lo pneumococco (Streptococcus pneumoniae) è un batterio di cui esistono circa 100 tipi diversi. Il vaccino 13-valente protegge da 13 di questi tipi e il vaccino 23-valente protegge da 23 di essi. Per quanto riguarda il vaccino antinfluenzale,  è molto utile a persone anziane, o con malattie croniche, donne incinte e personale sanitario. Contro il virus SARS-CoV2, i vaccini a disposizione sono molti ed efficaci. Un'altra misura importante per prevenire la polmonite è smettere di fumare. Il fumo moltiplica per 4 il rischio di polmonite. Mentre smettere di fumare dimezza il rischio di polmonite nei successivi 5 anni, come rilevano molti studi internazionali. Anche il consumo in eccesso di alcol è associato ad un aumentato rischio di polmonite più grave. A ciò si aggiunge il fatto che gli alcolisti sviluppano frequentemente danni al fegato e malnutrizione. E la malnutrizione, così come l’igiene orale, aumentano il rischio di contrarre la malattia. Insomma le indicazioni mediche sono chiare ed i farmaci sono efficaci ma sta ad ognuno di noi muoversi con uno stile di vita adeguato che ci permetta di allontanare il più possibile il rischio di una malattia che puo' svilupparsi in maniera ancora grave.