Medicina

Stato di coscienza, software misura capacità comunicative dei pazienti in coma

Nasce a Torino il nuovo software che misura lo stato di coscienza nei pazienti in stato vegetativo e comatoso, consentendo la comunicazione minima con i medici

Stato vegetativo e comatoso, un software per misurare lo stato di coscienza dei pazienti in coma. La scoperta a Torino


Arriva il software che misura la presenza di uno stato di coscienza in pazienti vegetativi e comatosi che hanno difficoltà a comunicare delle semplici intenzioni al personale medico. La scoperta rivoluzionaria è frutto del lavoro di ricerca del gruppo Centro Puzzle in collaborazione con l’ospedale Cto e l’Unità Spinale Unipolare della Città della Salute di Torino.

 

Software per misurare lo stato di coscienza, pazienti in coma possono comunicare con un software. Ecco come


Il software che permette di rilevare le intenzioni motorie dei pazienti in stato comatoso indipendentemente dal fatto che producano o meno un movimento visibile all’esaminatore funziona attraverso un’interfaccia grafica. Il gruppo di ricerca, sotto la guida della dott.ssa Marina Zettin, ha quindi sviluppato un’interfaccia cervello-computer utile ai medici per diagnosticare con più attenzione la presenza di coscienza nei pazienti non responsivi grazie a misurazioni non invasive, come quelle elettroencefaliche ed elettromiografiche. Il programma computerizzato, non appena messo a punto, servirà a rilevare, infatti, i parametri elettrofisiologici ed elettromiografici, per distinguere i movimenti intenzionali da quelli riflessi.

 

Stato di coscienza, uno strumento lo misura nei pazienti in coma. Come distinguere i movimenti 


In genere i movimenti  possono essere riflessi, automatici e volontari.


Il movimento riflesso è dato da risposte motorie che si verificano a seguito di uno stimolo sensoriale che , se supera un certo livello soglia, genera una risposta motoria prima di arrivare a livello cosciente.


Il movimento automatico è controllato da alcune regioni cerebrali come il bulbo, il ponte e il mesencefalo che costituiscono la parte inferiore dell'encefalo. 


Infine, il movimento volontario permette di compiere movimenti estremamente complessi grazie al controllo esercitato da parte dei centri cerebrali superiori, in modo particolare dalla corteccia, dai gangli basali e dal cervelletto. 


Ad oggi, gli strumenti che vengono utilizzati per fare diagnosi differenziale tra pazienti in stato vegetativo e pazienti in condizione di minima coscienza non-responsiva non sono sufficienti. La valutazione clinica, infatti, allo stato attuale non è in grado di distinguere in maniera scientifica i riflessi motori che nascondono tentativi di esecuzione intenzionale di movimenti e riflessi automatici privi di intenzionalità.