Medicina
"Verdura a cena, notte più serena": come prevenire cancro e diabete
Una sostanza naturale per contrastare l'azione infiammatoria di patologie gravi: Affari ne parla con il farmacologo e biochimico Mauro Miceli
Come valutate la validità di questi studi?
Qui c’è da fare una puntualizzazione molto chiara. Per le molecole naturali non ci sono i test su larghissima scala o gli studi randomizzati che vengono fatti sui farmaci con l’impiego di forti risorse finanziarie.
Ma questo tipo di medicina, che io chiamo matematica, non tiene conto delle specificità dell’individuo, valuta tutto in termini di medie e risultati statistici. Nel campo dei nutraceutici e degli alimenti funzionali, pur non avendo disponibile molte metanalisi, ovvero studi controllati ad alta significatività statistica, si possono comunque mettere insieme mettendo insieme più studi significativi per arrivare a conferme comunque importanti, questo è essenziale capire.
Che differenza c’è fra un alimento funzionale come il sulforafano, un nutraceutico e un farmaco?
Come accennato prima a proposito di sulforafano e broccoli, lo spiegherò usando come esempio il mirtillo, che è diventato farmaco vero. Nasce come alimento funzionale, chi lo mangiava aveva benefici alla circolazione periferica, soprattutto alla microcircolazione, ad esempio si era visto da studi osservazionali che ai piloti della RAF durante la guerra davano composti a base di concentrato di mirtillo per aumentare la capacità visiva. Poi l’estratto (nutraceutico) ha confermato proprietà importanti sulla circolazione venosa periferica, previa studi su larga scala e controllati che hanno confermato l’efficacia; ragion per cui l’estratto standardizzato del mirtillo, a concentrazioni più elevate, è diventato un vero e proprio fito-medicinale ovvero un farmaco vegetale.
Spesso sui nutraceutici c’è l’obiezione che non esistano studi clinici randomizzati e controllati ma…va anche detto che spesso tanti professionisti del settore medico e sanitario in generale, per mia personale esperienza, non sanno interpretare in modo corretto gli studi clinici biostatistici per capire quali hanno effettivamente un valore e quali molto meno. E questo è un problema che va risolto con un’adeguata formazione post-dottorale, ma no profit: questo è un punto fondamentale per effettuare adeguate scelte terapeutiche in modo indipendente e non condizionato .