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#MeToo, anche l'Europarlamento contro le molestie sessuali
Approvata a Strasburgo una mozione per chiedere agli Stati Ue una lotta condivisa alle molestie sessuali
Di Tommaso Cinquemani
@Tommaso5mani
Il movimento #MeToo arriva anche nei palazzi europei. Con un'ampia maggioranza il Parlamento di Strasburgo ha approvato una proposta di risoluzione per chiedere a tutti gli Stati europei di combattere con la stessa forza il fenomeno delle molestie sessuali. Una risoluzione che sollecita la Commissione europea ad intervenire con una proposta legislativa affinché tutti gli Stati membri riconoscano con una definizione comune le molestie sessuali e agiscano per combatterle.
"Si tratta di un passo importante perché in Europa non c'é una stessa sensibilità sul tema", denuncia ad Affaritaliani.it Pina Picierno, eurodeputata del Pd e relatrice della proposta di risoluzione. "Dopo la denuncia delle donne che hanno subito molestie da parte di Harvey Weinstein e la nascita del movimento #MeToo anche in Europa abbiamo assistito ad una rivoluzione. Molte donne hanno trovato il coraggio di farsi avanti e di parlare ed é giusto che anche le Istituzioni europee prendano posizione".
Come si definisce una molestia sessuale?
"Nel testo approvato abbiamo dato una definizione che cerca di contemplare atteggiamenti e azioni molto variegate, dagli apprezzamenti verbali fino agli atti fisici o ai ricatti che in certi ambienti sono ahimè la norma. Nel caso Weinstein ad esempio le aspiranti attrici dovevano subire le avance del produttore per poter lavorare".
Chi sono le vittime di molestie?
"Moltissime donne e giovani ragazze subiscono molestie indipendentemente dal lavoro che fanno o dal livello di agiatezza di cui godono. Assistiamo a molestie sui mezzi pubblici, in strada, ma anche sul luogo di lavoro e soprattutto sul web. Le molestie sui social e fenomeni come il 'revenge porn' sono in aumento ".
Che cos'é il 'revenge porn'?
"Sono immagini o video girati in momenti di intimità che poi vengono diffusi, volontariamente o meno, su internet. Un fenomeno che ha portano donne come Tiziana Cantone al suicidio".
All'interno dell'Unione c'é una sensibilità comune sul tema molestie?
"Direi di no. In alcuni Paesi le molestie sessuali sono prese molto sul serio, in altri sono percepite come un non-problema. Questo é inaccettabile. Tutti gli stati Ue si devono muovere per far sentire al sicure le donne".
Perché c'era bisogno del fenomeno #MeToo perché le donne vittime di molestie si facessero avanti?
"Le prime denunce sono state una sorta di movimento di liberazione delle donne. Molte persone vittime di molestie hanno trovato in #MeToo il coraggio di farsi avanti. C'é sempre il rischio di essere giudicate due volte: quando si subisce la violenza e quando qualcuno si permette di criticare le tempistiche della denuncia".
Non c'é però il rischio che denunce che arrivano dieci anni dopo il presunto fatto possano essere fasulle e avere il solo scopo di screditare una persona, magari pubblica?
"Spetta ai giudici valutare se una denuncia é fondata oppure meno. Ma dobbiamo tenere in considerazione che una donna vittima di molestie spesso non denuncia perché si vergogna e prova un senso di colpa che le impedisce di farsi avanti".
Il caso di Asia Argento ha depotenziato #MeToo?
"Asia Argento ha commesso un reato e questo é fuori discussione, anche se bisogna considerare che avere un rapporto sessuale con un diciassettenne é diverso da averlo con un bambino. Ma ciò che più importa é che non c'é stato alcun ricatto. Asia Argento non ha costretto Jimmy Bennett ad un rapporto sotto minaccia, ma é stato qualcosa di spontaneo".