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’Molestatori siete pregati di scendere’ Trenord sbaglia forma non sostanza
Persino in India o nei Caraibi si paga il biglietto e non si molesta nessuno. In Italia tutto è permesso
«I passeggeri sono pregati di non dare monete ai molestatori. Scendete perché avete rotto. E nemmeno agli zingari: scendete alla prossima fermata, perché avete rotto i c...». Questo sembra essere stato il messaggio trasmesso da Trenord sulla linea Milano Cremona Mantova.
E puntuale come l’agente delle tasse ecco alzarsi il solito vociare di buonisti che gridano al bieco razzismo.
Certo il messaggio, che sembrerebbe essere davvero stato mandato nelle carrozze è sconveniente. Non è coerente con il DNA di un’impresa di trasporti degna di tale nome. E di questo Trenord saprà sicuramente trovare una giusta soluzione per punire il colpevole, impiegato di Trenord o abusivo, che è stato in grado di gestire in autonomia gli altoparlanti dei treni. «Ringraziamo il cliente per la pronta segnalazione. Quanto riportato è grave e inqualificabile - è scritto in una nota di Trenord -. Abbiamo prontamente avviato inchiesta interna ad esito della quale adotteremo i provvedimenti necessari».
Giusta, rapida e doverosa puntualizzazione.
Trenord e molestatori. Giusta la risposta dell'azienda.
Detto questo però varrebbe la pena di considerare l’essenza del messaggio e quanto di questa interpretazione ‘anche volgare’ non sia presente nei desiderata della maggior parte dei passeggeri.
Sui treni o su tutti i mezzi di trasporto ci dovrebbero andare, in paesi normali, persone che salgono, pagano il biglietto, si siedono, interloquiscono con le altre persone solo se queste ne hanno voglia e, alla fine, scendono alla propria fermata. Semplice e chiaro.
Questo viene fatto in quasi tutte le parti civilizzate del mondo. E’ una normale ‘normalità'. Qui da noi, no.
I pendolari, che ogni giorno vanno, e soprattutto tornano la sera, hanno chiaro cosa succede su molte nostre linee : personaggi molto eterogenei entrano, passano, chiedono elemosina , vendono improbabile mercanzia senza che nessuno abbia chiesto a loro nulla. Per non parlare invece di violenti o ubriachi.
E quindi oggettivamente cosa fanno?
Molestano e non pagano il biglietto. Quindi devono essere inseriti, semplicemente e senza nessun motivo razzista, nella categoria dei molestatori ed abusivi.
Trenord e molestatori. In Svizzera e Germania è normale pagare il biglietto
Se qualcuno ha avuto il piacere di viaggiare su un treno di una qualsiasi linea svizzera o tedesca avrà avuto il normale piacere di sentirsi sicuro, protetto. E di certo avrà potuto godere del sano gusto di appisolarsi al regolare dondolio della carrozza.
E’ forse una richiesta assurda poter aver un po’ di relax dopo una giornata di lavoro senza dover tenersi stretto quello che si ha e soprattutto dover mantenere tutti e due gli occhi bene aperti perché è molto meglio così?
Persino nei semidistrutti pulmini che girano nelle città dei Caraibi o su gli improbabili e superaffollati autobus delle popolose città indiane la gente, nella maggior parte dei casi ai limiti della sopravvivenza economica, paga il biglietto e si fa i fatti propri. Anche perché, in caso contrario, il guidatore dell’autobus o del taxi pubblico, lo invita a scendere alla velocità della luce. E senza che nessuno dei passeggeri si alteri o abbia qualcosa da ridire. O tantomeno scriva alla compagnia scandalizzato.
Ecco in questo nostro bel Paese sembra si continui, in nome di un ‘buonismo peloso’ a ribaltare il senso del diritto delle persone normali.
Però qualcuno, e fortunatamente fa parte della minoranza, cerca di mescolare le carte nascondendosi dietro alla parola razzismo per sminuire le responsabilità di alcuni, rispetto ai tanti che, invece, le leggi le rispettano giorno dopo giorno.