Auto e Motori

A colloquio con Michele Crisci, dallo scorso anno presidente di Unrae

“Avremo vetture tecnologicamente più moderne anche dal punto di vista motoristico, con i nuovi euro 6 e con lo sviluppo sempre più largo dell’offerta di auto i

52 anni, originario di Foligno in provincia di Perugia, vive a Verona da oltre 30 anni. Laureato in Economia e commercio all’Università di Bologna, Michele Crisci da oltre 25 anni opera nel settore dell’auto e due di quei cinque lustri li ha spesi nel gruppo VW Italia, dove ha ricoperto incarichi di responsabilità in tutta la catena commerciale per VW, Seat e Audi.Nel 2001 è entrato in Volvo Car Italia, dove ha percorso tutta la carriera: dapprima direttore vendite, poi dal 2003 direttore generale e infine, dal 2006, presidente e amministratore delegato, carica che ricopre tuttora.In questi anni è stato anche presidente del consiglio d’amministrazione della filiale Volvo in Grecia e responsabile di vari progetti globali per Volvo Car Group.Da 11 anni è membro del direttivo dell’Unrae e da aprile 2017 ne è presidente.

Lo abbiamo incontrato e ne è scaturita questa intervista.

Il punto di partenza non può che essere la cronaca: si è fatto un’idea di cosa sia o stia succedendo in Germania dove brand premium, per verificare il livello di inquinamento dei motori diesel, si sono affidati a una struttura che per le analisi utilizza esseri viventi?

“Francamente non ho una conoscenza così approfondita di quanto sia realmente accaduto”.

Com’è andato il mercato italiano nel 2017?

“Bene, di poco sotto la soglia dei 2 milioni di auto immatricolate, risultato a cui hanno contribuito alcuni provvedimenti in sede di legge di bilancio 2016 ma anche gli sforzi promozionali delle case automobilistiche, unitamente al lancio di molti nuovi modelli. Ovviamente tutto ciò grazie anche a un contesto moderatamente, ma più stabilmente positivo della nostra economia”.

Quali sono gli obiettivi per il 2018 e, soprattutto, quali saranno i segmenti più importanti?

“Alcune disposizioni di legge, come il superammortamento, non sono state prorogate per il 2018 e ciò potrebbe influire negativamente. Tuttavia il grande sforzo economico delle case in termini promozionali e industriali continuerà, soprattutto introducendo vetture tecnologicamente più moderne anche dal punto di vista motoristico con i nuovi  euro 6 e con lo sviluppo sempre più largo dell’offerta di auto ibride. Credo insomma che assisteremo a un mercato sempre tonico intorno ai 2 milioni di vetture”.

Secondo lei, i motori endotermici sono destinati a scomparire? Se sì, come, quando e perché?

“I motori endotermici di ultimissima generazione e quelli che stanno per arrivare sono qualitativamente eccellenti, anche dal punto di vista delle emissioni nocive.

Ovviamente il futuro si dirige verso una graduale elettrificazione delle auto, ma non prevedo uno specifico momento di on-off sul mercato. C’è bisogno di tanta infrastruttura, oggi praticamente assente in Italia. Occorre un piano strategico che accompagni lo sviluppo tecnologico che le Case stanno producendo, un piano che preveda tempi e modi per un ricambio del parco circolante più anziano graduale (anche verso motori endotermici di ultimissima generazione) e una parallela infrastrutturazione elettrica per la ricarica di queste auto. L’assenza di questo piano ritarderà inevitabilmente la transizione, con conseguenze in termini di salute pubblica e di grave ritardo industriale del nostro Paese rispetto agli altri Paesi europei”.

Elettrificazione e guida autonoma: possono convivere e, soprattutto, quando ci arriveremo?

“Devono convivere. E’ una grandissima opportunità non soltanto per il cittadino, che vedrebbe garantita una maggiore vivibilità delle nostre città e del nostro Paese in genere e di una sempre maggiore sicurezza della circolazione, ma anche per la componentistica italiana, che tanto sa dare al comparto auto mondiale e che tanto ha il diritto di continuare a dare senza essere penalizzata da un punto di vista competitivo per un’assenza di politica industriale italiana in tal senso. Ritengo che nel giro di 5 anni molte case saranno definitivamente pronte con le tecnologie dedicate all’elettrificazione e alla guida autonoma, almeno fino al livello 3. Alcune saranno già sul mercato con il livello 4. Si tratterà di rendere accessibili a più automobilisti possibili queste tecnologie che ovviamente hanno costi importanti. Come sempre le economie di scala giocheranno un grande ruolo nell’abbattimento dei costi”.

Da presidente dell’Unione nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri cosa si aspetta dalle infrastrutture e dalle istituzioni affinché il settore auto possa migliorare?

“Come detto un piano strategico completo che possa gradatamente portare l’Italia a un completo ammodernamento in termini di viabilità. Unrae è ovviamente a disposizione per fornire dati e competenze specifiche per la sua attuazione”.

Il 2018 sarà l’ultimo anno di Sergio Marchione alla guida del Gruppo FCA: cosa lascia in eredità al mercato italiano e chi vedrebbe bene al suo posto?

“Ci lascia l’orgoglio e la gratitudine, per tutti noi italiani, di avere riportato l’Italia, il gruppo e i suoi marchi (inclusi quelli non tradizionalmente italiani) ad avere una grande rilevanza internazionale. Ovviamente non mi permetto di pensare al futuro di Fca ma sono certissimo che una tale eredità meriti il massimo possibile per garantire la corretta prosecuzione di quanto è stato fin qui fatto”.