Dakar 2018, colpi di scena a ripetizione. E non è finita!
Peterhansel urta un albero e deve riparare lo sterzo, Sainz incrementa il vantaggio. La 3008 DKR Maxi #303 pilotata dall’asso madrileno sempre più sola al coman
Chissà se qualcuno lo poteva immaginare, che cioè questa fosse la Dakar dei colpi di scena… Quel che è certo è che nessuno è riuscito a scommettere su questa edizione della corsa, né tantomeno a mettere la mano sul fuoco su un’inversione del suo incredibile trend.
Non vi è stato un solo giorno risparmiato appunto dai colpi di scena o da eventi, di natura agonistica o tecnica, che ne hanno modificato, poco ma spesso molto, la fisionomia.
Anche il penultimo giorno di gara porta con sé la sua dote di imprevisti e il suo balzello. E a farne le spese, ma non è il solo, è il campione in carica Stephane Peterhansel, per la seconda volta rallentato da un incidente di percorso.
Questa volta “Peter” ha toccato, al chilometro 80 della “speciale”, un albero sul ciglio del tracciato e, nell’urto, ha danneggiato l’avantreno della Peugeot 3008 DKR Maxi # 300. In particolare, il sistema di sterzo ha avuto bisogno di un lungo intervento, cosicché quando l’equipaggio della 3008 DKR secondo in classifica generale è potuto ripartire se n’era andata più di un’ora.
Come accaduto nella tappa di Uyuni, a dare il contributo tecnico perché la riparazione fosse effettuata è stato l’equipaggio della 3008 DKR #306 - Cyril Despres e David Caster - per questo ancora una volta attardato pesantemente.4
L’incidente che ha rallentato la 3008 DKR #300 non è peraltro l’unico episodio che cambia la classifica provvisoria della Dakar 2018 a un giorno dalla fine, ma è quello per cui Peterhansel deve rinunciare al secondo posto assoluto, che aveva riconquistato immediatamente dopo la sfortunata tappa di Uyuni.
Il controeffetto del cambiamento di classifica porta a Carlos Sainz, sesto sul traguardo di Cordoba al termine di un’altra tappa eccezionalmente prudente, un ulteriore rafforzamento della leadership.
La 3008 DKR Maxi #303 pilotata dall’Asso madrileno, infatti, è ora ancor più sola al comando del Rally, con tre quarti d’ora abbondanti di vantaggio sul secondo classificato, ora di nuovo Al Attiyah.
Quarantasette minuti sono tanti, soprattutto se rapportati alla lunghezza dell’ultima prova speciale della quarantesima edizione della Dakar.
Carlos Sainz, che ha accusato un lieve ritardo per la stallonatura di un pneumatico, è in grado di gestire il vantaggio senza doversi agitare troppo. Il momento è sempre delicato e naturalmente lo scaramantico leit motiv della circostanza invita alla massima prudenza fino all’ultimo chilometro della maratona motoristica per definizione.
Meglio dunque aspettare che venga disputata anche l’ultima tappa sull’anello Cordoba-Cordoba, 120 chilometri per l’ultima prova speciale del Rally, rimandando a dopo il conto. Cordoba è già in festa per l’epilogo di una sfida particolarmente significativa. Per Peugeot, già campione in carica e che ha dominato la scena del Rallly inventato da Thierry Sabine, naturalmente di più.
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