Auto e Motori
Francesco Calcara (Hyundai Italia): “Con Inster apriamo un nuovo capitolo per l’elettrico”
Il primo City SUV 100% elettrico di Hyundai vuole rendere la mobilità a batteria accessibile e quotidiana. Il CEO di Hyundai Italia spiega come l’Inster può cambiare il mercato
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Hyundai amplia la sua offerta elettrica nel segmento A con Inster, il primo City SUV 100% elettrico pensato per il mercato italiano.
Con un’autonomia fino a 518 km nel traffico urbano, Inster promette di avvicinare la mobilità elettrica a un utilizzo quotidiano, abbattendo le barriere legate alla ricarica e ai costi di mantenimento. Ne abbiamo parlato con Francesco Calcara, Presidente e CEO di Hyundai Italia.
Inster Hyundai apre un nuovo capitolo sull’elettrificazione delle auto. Cosa vi ha spinto in questa direzione?
Francesco Calcara: “Sì, vogliamo davvero aprire un nuovo capitolo. Crediamo che con il primo City SUV 100% elettrico disponibile sul mercato italiano possiamo creare una nuova domanda e dare una forte spinta alla diffusione dell’elettrico. L’obiettivo è avvicinare i clienti a un utilizzo quotidiano dell’elettrico, che poi è il motivo stesso per cui questa tecnologia è nata: offrire una mobilità più sostenibile, con un chilometraggio adeguato e un’esperienza d’uso semplificata. Con un’autonomia fino a 518 km nel traffico urbano, anche il problema della ricarica diventa molto meno impattante: parliamo di due o tre ricariche al mese, un numero assolutamente gestibile.”
Hyundai ha già una forte esperienza nel settore elettrico. Come si posiziona Inster rispetto agli altri modelli del marchio?
Francesco Calcara: “Hyundai è un marchio che offre tutte le forme di elettrificazione, dal Mild Hybrid al Full Hybrid, fino al Full Electric e all’Idrogeno. Abbiamo costruito la nostra leadership tecnologica con la gamma Ioniq, che rappresenta un’eccellenza anche sul piano architetturale, con tecnologia 800V per la ricarica ultra-veloce. L’alto di gamma, come Ioniq 5 e 6, è destinato a chi fa una scelta consapevole e strutturata. Inster, invece, apre la strada a un’utenza che potrebbe già scegliere l’elettrico ma che ancora non lo fa. Secondo alcune analisi, c’è un 27% di automobilisti italiani che potrebbero essere passati all’elettrico, ma per vari motivi non l’hanno ancora fatto. Inster vuole colmare questo gap.”
In Italia c’è ancora molta diffidenza verso l’elettrico, mentre in altri Paesi è stato accettato più rapidamente. Quali sono i motivi?
Francesco Calcara: “Hai toccato un punto fondamentale. In parte, si tratta di un tema legato alla mancanza di informazione chiara e approfondita e a una consulenza alla vendita che potrebbe essere più mirata. Non sempre, infatti, i concessionari riescono a individuare e valorizzare i reali bisogni del cliente, e questo può generare incertezze.Molti automobilisti italiani avrebbero già il profilo ideale per passare all’elettrico, ma spesso non ricevono tutte le informazioni necessarie per compiere questa scelta con serenità. È naturale che ci siano resistenze di fronte a un cambiamento così importante, ma l’esperienza ci insegna che, una volta acquisita fiducia in una nuova tecnologia, gli italiani sanno abbracciarla con entusiasmo e diventare addirittura pionieri. Lo abbiamo visto in passato con altre innovazioni e sono certo che accadrà lo stesso con l’elettrico.”
Oltre ai dubbi sull’autonomia e sulla ricarica, c’è ancora la percezione che l’elettrico sia troppo costoso. Quanto è vera questa affermazione?
Francesco Calcara: “La questione del costo è forse il punto più frainteso.Oggi, con una vettura come Inster, che ha un prezzo sotto i 25.000 euro, il Total Cost of Ownership (TCO) si abbatte drasticamente. Prendiamo la ricarica domestica: nelle ore notturne, un pieno può costare tra i 13 e i 15 euro. Se confrontiamo questo dato con il costo del carburante, il risparmio è evidente. Anche la manutenzione è inferiore: niente olio, meno componenti soggetti a usura, meno costi imprevisti. È un’equazione matematica che molti non hanno ancora interiorizzato.”
L’Unione Europea ha fissato il 2035 come data per la fine delle vendite di auto a combustione. Alcuni governi chiedono di rivedere questa scadenza. Cosa ne pensa Hyundai?
Francesco Calcara: “Il tema non è tanto la data, ma come ci arriveremo.Hyundai ha già fatto grandi investimenti per l’elettrico, come tutti i costruttori. Le reti vendita e le officine hanno adeguato i loro standard, e anche il sistema Italia ha avviato investimenti pubblici e privati sulle infrastrutture di ricarica.Se oggi cambiamo le regole, creiamo incertezza, sia per chi ha investito sia per i consumatori.
Noi continuiamo a credere che la transizione non si fermerà, sarà solo da capire con che velocità arriveremo all’obiettivo. Ma la domanda finale rimane sempre la stessa: l’elettrico è pronto per l’uso quotidiano? La risposta con Inster è sì.”