Auto e Motori

La nuova classificazione dei veicoli elettrici ibridi in Italia

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha finalmente fatto chiarezza sulla definizione e classificazione dei veicoli elettrici ibridi.

Si chiama “Piano di azione per il miglioramento della qualità dell’aria” ed è il protocollo di intesa che traccia le linee guida per la classificazione dei veicoli elettrici ibridi (Rif. nota n. 2057 del 01.07.19 del Dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali ed il personale).

Ed è il caso di dire… finalmente! Visto e considerato che, quasi tutte le Case automobilistiche, sono già pronte per impostare sul navigatore la destinazione… “elettrificazione”. Esempio che si tocca e si vede nelle concessionarte del Groupe PSA (Peugeot, Citroen, DS Automobiles, Opel) che ha già la testa (leggi: auto) al futuro. La nuova Peugeot 208, per esempio, oltre ad essere equipaggiata con motori endotermici, è disponibile anche con trazione 100% elettrica; così come la nuova Opel e-Corsa e tutte le varianti ibride (quasi tutti i modelli del gruppo, veicoli commerciali leggeri compresi, ce l’anno) già in listino. Ecco perché ci voleva maggior chiarezza in fatto di elettrico e elettrificazione. Se non altro per permettere alle amministrazioni locali di offrire i propri incentivi dando un contributo significativo all’inevitabile cambio generazionale della mobilità.

Al fine di ottemperare alle misure attuative del protocollo di intesa che all’azione 3 prevede di: “Adottare linee guida per la classificazione dei veicoli elettrici ibridi al fine di consentire alle Amministrazioni nazionali e regionali, nell’ambito dei programmi di incentivazione, di orientare tali incentivi verso le tecnologie elettriche ibride a minor impatto ambientale” .si riferisce quanto segue.

Considerato che la Direttiva europea 2007/46 stabilisce che ai fini dell’omologazione un veicolo è “ibrido” quando è presente un motore elettrico atto alla trazione o a supporto della medesima, senza ulteriori distinzioni, in linea con gli obbiettivi del Piano di azione per il miglioramento della qualità dell’aria, questa Amministrazione, come richiesto, ha inteso “caratterizzare” tale tipologia di veicoli in base alle loro emissioni ambientali.

 

In ambito europeo le politiche dell’Unione sono rivolte particolarmente verso una drastica riduzione delle emissioni di CO2, per i veicoli a motore, con l’adozione di obiettivi vincolanti, da raggiungersi nel breve e medio termine, differenziati per categorie di veicoli leggeri (di categoria M1 ed N1) e per veicoli pesanti (categorie M2, M3, N2, N3).

I suddetti obiettivi – si legge nell’ordinanza - di riduzione delle emissioni di CO2 hanno indotto i costruttori dei veicoli ad orientarsi verso l’offerta di veicoli sempre più elettrificati. Va opportunamente evidenziato che nel caso di superamento delle soglie di CO2 attribuite ai singoli costruttori di autovetture e veicoli commerciali leggeri è previsto il pagamento di una significativa sanzione pecuniaria.

Per completare il quadro di riferimento appare proficuo evidenziare che esistono tre macro aree di veicoli ibridi: nelle prime due l’energia di propulsione è fornita da un motore termico convenzionale ed un motore elettrico con significative riduzioni di CO2, mentre nella terza il motore elettrico è utilizzato con funzione di supporto senza riduzione significativa dei valori emissivi di CO2. Si identificano così i tre seguenti gruppi di veicoli ibridi:

I. Veicoli ibridi plug-in, con ricarica esterna: veicoli nei quali il motore elettrico e il motore a combustione interna cooperano alla trazione. Sono inoltre forniti di batterie ad alta tensione che possono anche essere ricaricate da rete elettrica. Questa tipologia di veicoli, potendo utilizzare energia non direttamente prodotta a bordo del veicolo, sono quelli che presentano un minore impatto ambientale.

II. Veicoli ibridi standard, senza ricarica esterna: veicoli nei quali il motore elettrico e il motore a combustione interna cooperano alla trazione. In questa tipologia di veicoli le batterie non possono essere ricaricate da rete elettrica e tutta l’energia utilizzata per alimentare il motore elettrico è direttamente prodotta a bordo del veicolo con i consueti combustibili convenzionali.

III. Altri veicoli ibridi senza ricarica esterna (noti commercialmente come “Micro hybrid” e “Mild hybrid”): veicoli nei quali il motore elettrico, se presente, è utilizzato in funzione di supporto alla trazione (coadiuva la propulsione). Non è prevista, di norma, la marcia in modalità esclusivamente elettrica.

Tenuto conto che le emissioni di CO2 costituiscono un parametro oggettivo, certo, verificabile e non contestabile, appare congruente con gli obiettivi del Piano di azione per il miglioramento della qualità dell’aria, classificare, ai fini dell’incentivazione, i veicoli ibridi, che dalle norme di omologazione sono così definiti, attraverso il valore di CO2 rilevato in fase di omologazione degli stessi che è riportato al punto V7 della carta di circolazione.

Tale parametro oltre a caratterizzare l’impatto ambientale dovuto alle emissioni è facilmente reperibile e raggiungibile dagli Organi dello Stato chiamati ad intervenire a vari livelli per il raggiungimento degli standard ambientali ed inoltre è in grado di rappresentare al meglio l’efficienza e l’equilibrio dell’intera catena cinematica.

Questa Amministrazione, sentite anche le associazioni dei Costruttori dei veicoli, ritiene che nell’ambito dei “veicoli ibridi” come risulta dalla classificazione riportata nella carta di circolazione, limitatamente ai veicoli delle categorie internazionali M1 ed N1, si possano definire i seguenti tre gruppi in funzione della CO2 emessa in grammi/chilometro. L’assegnazione di un veicolo al gruppo di appartenenza sarà determinata tramite il valore riportato al punto V7 della carta di circolazione.

Pare appena il caso di evidenziare che i veicoli del gruppo I, che risultano quelli meno impattanti in termini di CO2, per poter garantire l’effettivo vantaggio ambientale, devono circolare in aree munite di appositi punti di ricarica, altrimenti viaggiando con il solo motore endotermico, per effetto del maggior peso delle tecnologie elettriche, consumano più carburante ed emettono più CO2 dei corrispondenti veicoli a tecnologia non ibrida.

 

 

TABELLA GRUPPI VEICOLI IBRIDI IN ORDINE PREMIANTE DECRESCENTE

Veicoli appartenenti alla categoria internazionale M1 ed N1

Gruppo

CO2 (g/km)

I

<= 60

II

60-95

 

III

> 95

Va precisato che il valore di CO2 riportato al punto V7 della Carta di circolazione dei veicoli sino al 31/12/2020 è quello misurato in fase di omologazione dei veicoli con riferimento al ciclo NEDC o NEDC correlato (per i veicoli WLTP). Per i veicoli di categoria M1 ed N1, immatricolati dal 01/01/2021 ci sarà esclusivamente il valore CO2 riferito al ciclo di prova WLTP, in quanto il ciclo NEDC non troverà più applicazione. Si fa riserva pertanto di rimodulare i valori limite di CO2 dei gruppi su indicati per tenere conto delle conseguenti variazioni dovute al nuovo ciclo di prova.