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Pensioni, Ape a due volti. Chi vince, chi perde. Ecco la riforma pensioni Ape

Anticipo pensionistico, Ape, pronta la riforma delle pensioni
Pensioni, la riforma delle pensioni prende corpo. Anticipo pensionistico, conosciuto come Ape, è ormai all’ultimo miglio. Il puzzle al quale ha lavorato il sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Tommaso Nannicini, in collaborazione con il ministro Giuliano Poletti, è praticamente completato.
Pensioni, anticipo di 3 anni e 7 mesi. Ape a costo zero sotto i 1.200 euro per le categorie disagiate
L’Ape - si legge su http://www.ilsole24ore.com - scatterà nel 2017 con una sperimentazione biennale, sarà volontario e imperniato su un prestito bancario assicurato con la preventiva certificazione dell'Inps, e consentirà un'uscita anticipata fino a un massimo di 3 anni e 7 mesi rispetto al requisito di vecchiaia fissato dalla legge Fornero. Con un costo sostanzialmente zero, o quasi, per le categorie più disagiate (come i disoccupati di lungo corso, i disabili e i soggetti impegnati in attività usuranti) almeno fino a 1.200 euro netti di pensione (circa 1.500 euro lordi, anche se i sindacati puntano a salire più in alto).
Nannicini: l’anticipo della pensione sarà per tutti, partite Iva comprese
Un Ape ultra-light in versione “social”, grazie ad apposite detrazioni in formato bonus, alla quale farà da contraltare un anticipo pensionistico in versione “strong” per le uscite volontarie (penalità implicita sino a un massimo del 5-6% l'anno, ovvero 15-18% su base triennale). Il tutto, all'insegna della flessibilità, visto che la stessa Ape è variabile, senza intaccare minimamente la struttura della riforma Fornero, da sempre molto apprezzata in sede europea e non solo perché rende sostenibile il nostro sistema previdenziale, e con un costo limitato per le casse dello stato: circa 5-600 milioni. Che dovrebbe salire attorno a quota 2 miliardi con l'estensione e il rafforzamento delle quattordicesime. Anche se i sindacati puntavano a una dote maggiore.
Pensioni: Ape per tutti, bonus 14/a fino a 400 euro
Il pacchetto previdenza, che prevede anche ricongiunzioni gratuite e uscite agevolate per i cosiddetti lavoratori precoci (chi ha cominciato a lavorare senza aver ancora raggiunto la “maggiore età”), su cui Governo e sindacati sono vicini a un'intesa quanto meno di massima non è infatti rivolto solo ai “pensionandi”. Come più volte annunciato dal Governo, è stato messo a punto un primo intervento per le pensioni in essere più basse sotto forma di estensione della platea dei beneficiari della quattordicesima mensilità, oggi garantita a chi usufruisce di assegni inferiori ai 750 euro lordi al mese. Il tetto salirà a mille euro. Un “mini-bonus”, che per chi beneficia già della mensilità aggiuntiva dovrebbe aggirarsi tra gli 80 e i 100 euro) in attesa di garantire in futuro, conti pubblici permettendo, il bonus Irpef degli 80 euro mensili a tutti i pensionati.