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Platinette si scaglia contro il Ddl Zan: "Non vedo tutta questa omofobia"

Intervistata da Dagospia, la Drag Queen più famosa d'Italia esprime la sua opinione contraria al Ddl Zan

Platinette, pseudonimo di Maurizio Coruzzi, è un personaggio televisivo scoperto alla fine degli anni '70 da Maurizio Costanzo. Famoso per essere la prima drag queen italiana ad essere arrivata al grande pubblico, Platinette è stato recentemente intervistato da Dagospia, che ha voluto conoscere in modo più approfondito la sua opinione sul Ddl Zan, la proposta di legge che inasprirebbe le pene per coloro che attuano omotransfobia, bifobia e abilismo.

Nonostante la sua omosessualità, Platinette si è detto totalemente contrario alla proposta dell'attivista LGBTQ+ del Pd. Secondo lui, infatti: "È talmente ovvio che non debba esserci differenza nel trattamento tra le persone, o che bisogna combattere l' odio verso un genere e compagnia cantante, che mi chiedo perché l' ovvietà debba diventare un disegno di legge, quando le norme a tutela delle categorie già esistono. Ma è diventata politica".

Incalzato dall'intervistatore, continua così: "Guardi che io non nego alcuna discriminazione, ci mancherebbe. Sto però ai fatti. Trentacinque segnalazioni di crimini o discorsi d' odio legati all' orientamento sessuale in un anno sono forse un' emergenza? A sostegno delle coppie di fatto forse sarebbe più utile un' azione sulle pratiche di affido, o di adozione, così che siano rese più veloci. Invece di parlare di utero in affitto. Siamo onesti: io tutta questa "fobia", sinceramente, non la vedo. I trans ballano anche in televisione, da Milly Carlucci su Rai 1".

Infine, conclude affermando: "Le panchine rosse e le leggi hanno forse diminuito i casi indicati con quella parola orrenda che è femminicidio? Purtroppo no. Introdurre il reato di omicidio stradale colposo ha forse cambiato la testa di quei matti che fanno numeri da circo equestre con la macchina?".