Politica

Alessandro Di Battista ministro degli Esteri?

Solaris

Di Battista ministro: Affaritaliani è stato il primo a parlarne

Una voce gira per le redazioni e per il Sacro Transatlantico: il ritorno di Alessandro Di Battista in un eventuale rimpasto di governo.

E la fonte che fa filtrare l’indiscrezione è Il Fatto Quotidiano che per quanto riguarda le cose dei Cinque Stelle è la Bibbia.

In realtà fu proprio Affaritaliani il primo a parlare di un possibile Di Battista ministro nel governo. Ne parlai quasi un anno fa: http://www.affaritaliani.it/politica/alessandro-di-battista-non-si-ricandida-510954.html e pensavo che una figura di spicco e così ingombrante politicamente non poteva rimanerne fuori.

In effetti, Di Battista ha rappresentato un vero proprio caso per i politologi. Dopo aver raggiunto i vertici del Movimento in antagonismo con Luigi di Maio e Roberto Fico si è fatto da parte, senza alcuna ragione apparente a meno che non si voglia a tutti i costi scomodare il dottor Freud e una rivalità irrisolta tra i due “fratelli”. Di Battista è molto diverso da Di Maio: laureato, studioso, più “di sinistra” con evidente l’influenza della destra sociale del padre Vittorio che si definisce orgogliosamente “fascista” per un certo periodo di tempo sembrava essere il delfino designato di Grillo poi fu scelto Di Maio e “Dibba”, come lo chiamano i fan, scelse la via dell’esilio americano e della paternità, sulla scia del suo idolo Che Guevara, famosa la foto che lo ritrae leggere un libro a letto come il rivoluzionario.

Ma eventi troppo grandi stanno maturando in Italia che è tornata al centro dell’interesse mondiale per il suo esperimento di governo populista; la Storia con la S maiuscola passa una volta sola e guai a non farsi trovare alla fermata o peggio andarsene a zonzo per il mondo.

E proprio il suo interesse per l’estero può essere una chiave di lettura…cosa di meglio che un ministro degli Esteri per lui così radicato nell’immaginario collettivo del Movimento?

Per di più uno dei pochi teorici di quello che sempre più va definendosi come un “peronismo grillino” che fonde e amalgama insieme elementi di destra e di sinistra?

Non si tratta solo di illazioni giornalistiche perché lo stesso Di Battista ha dichiarato, solo qualche giorno fa, di voler tornare dall’esilio americano. E c’è da essere certi che quando sarà di nuovo in Italia qualcuno nel partito e nel governo dovrà farsi da parte.