Politica
Amministrative, "Opera al Nero" di Meloni: come Giorgia ha stracciato la Sx
Giorgia Meloni non ha vinto l’ultima tornata amministrativa, bensì stravinto, cacciando così tutti i vecchi modelli del popolo delle Ztl della Sinistra
Elezioni amministrative, ieri ha vinto l’underdog che la sinistra ha provato ad attaccare e distruggere in tutti i modi
“L’Opera al Nero” è un bellissimo romanzo della scrittrice Marguerite Yourcenar, ma da ieri è anche l’opera personale di Giorgia Meloni. Giorgia Meloni non ha vinto l’ultima tornata amministrativa. Ha stravinto. In una sorta di computo tennistico potremmo dire 4 -2 al primo turno, 9 – 3 al secondo turno e mettendoci importanti capoluoghi siciliani andiamo a 11 – 4 e non consideriamo molti comuni sardi.
Insomma una disfatta storica per il centro – sinistra. Quella consumatasi ieri è stata una crudele gengivata per Elly Schlein che ha ammesso: “soffia un vento di destra”. Ma va? E lei “non l’ha visto arrivare?”, parafrasando l’autoelogio che si fece quando il suo popolo commise l’imperdonabile errore di eleggerla a segretario del Pd. Un centro – sinistra allo sbando, senza idee, senza più alcuna propulsione, senza capacità di reagire alla gragnuola di colpi, un pugile suonato che non riesce più a parare i colpi e vaga come un fantasma sul ring.
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Il centro – sinistra si è semplicemente disintegrato. E la sconfitta epocale non è solo la sua ma anche quella della CGIL di Maurizio Landini che minaccia a intervalli regolari il governo di azioni e ritorsioni. Ma poiché questa volta non c’è da acchiappare posti in parlamento, vedi il caso di Susanna Camusso, i capi sono guardinghi perché hanno paura di esporsi inutilmente.
Parimenti la scelta del Pd di ritornare a flirtare con i Cinque Stelle di Giuseppe Conte si è rivelata semplicemente disastrosa. La Schlein è stata affettata e imbustata dallo scaltro avvocato pugliese a cui interessa solo il potere, vedi gli accordi con il centro – destra in commissione vigilanza Rai. Insomma la Schlein è l’imputata principale ma anche la sua “armocromista” non scherza.
Quella di ieri è la sconfitta non solo sua personale e di del Partito democratico, cioè del centro – sinistra, ma è la sconfitta di una idea, di un modello di vita che aveva caratterizzato l’ultimo decennio del Pd e diciamolo, la sconfitta di un tradimento dei suoi elettori.
Ieri ha perso un modello, quello del “popolo delle ztl”, quello degli attici nei centri storici, quello delle moine e delle smorfiette del “popolo delle armocromiste”, quello delle feste tartinate al salmone dei Parioli. Ieri hanno vinto le periferie assolate e impolverate, hanno vinto la gente comune, quelli che non solo non hanno la ztl ma neppure i soldi per fare riparare la macchina. Ieri ha vinto la Garbatella, ha vinto il Popolo, quello vero.
Ieri ha vinto Spinaceto, Corviale, Tor Bella Monaca, il Laurentino 38 per restare alla Capitale, ex feudi di una sinistra traditrice. E poi ha perso l’unipolarità della offerta politica della Schlein: la tematica LGBTQ etc etc non interessa più di tanto gli italiani con buona pace di Vladimiro Guadagno e compagnia bella.
Ieri hanno perso i ricconi dei centri storici e dei villonati ed ha vinto il popolo delle periferie, della gente comune, di chi non arriva a fine mese, chi si è stufato di subire la prepotenza e l’angheria spesso dimostrata da immigrati e Rom. Ieri ha vinto chi non si vuole fare derubare in metro a Milano e a Roma, mentre ha perso chi protegge le borseggiatrici e cioè il Pd. Era ora.