Andrea Salerno il PD e l'autonomia della politica
Salerno dimentica l'autonomia delle decisioni della politica dalle pressioni, dai "consigli" e anche dai tweet di personaggi autorevoli e influenti
Andrea Salerno, direttore de'sinistra de "la 7", TV di Urbano Cairo, 61 anni: "La follia politica del secondo partito italiano, il PD, che si consegna all’opposizione di un governo, che ancora non esiste. Mi ricordo Giovanni Spadolini (1925-1994), con il 3 per cento, fare il presidente del Senato e partiti più piccoli esprimere il presidente del Consiglio. Si chiama sistema proporzionale".
Salerno, che ha 53 anni, oltre al repubblicano Spadolini, dovrebbe, forse, ricordare i dirigenti di un partito, il Psi, non molto amato (eufemismo) dai giovani comunisti, come lui e come l'ultrà antirenziano Luca Telese, 48 anni. Si chiamavano Pietro Nenni (1891-1980), Giacomo Mancini (1916-2002) e Bettino Craxi (1934-2000). Costoro sostenevano un principio, caro, oggi, ad un altro ex socialista, Giuliano Amato, 79 anni, al quale, per il Quirinale, Matteo Renzi, 43 anni, ha preferito il dc Sergio Mattarella, 77 anni. Un errore, a mio avviso.
Questo principio è l'autonomia delle decisioni della politica dalle pressioni, dai "consigli" e anche dai tweet di personaggi, autorevoli e influenti, che rappresentano lobbies, gruppi editoriali e poteri, forti o deboli. Ma che, sopratutto,fanno altre professioni, rispettabili, ma che non dovrebbero invadere il campo, le prerogative della politica e tentare di indebolirla ulterormente, condizionandone le decisioni assunte, liberamente e democraticamente, negli organismi e nei consessi di quei partiti. O no ?