Politica
Assemblea Nazionale del Partito Radicale Transnazionale
Raggiunti e superati i 3.000 iscritti.
Si è tenuta ieri l’assemblea nazionale annuale del Partito Radicale Transnazionale, PRT, a Largo Argentina a Roma, sede storica del movimento.
Qui l’intera registrazione audio e video:
È stata una assemblea importante per fare il punto sulla situazione politica non solo radicale ma nazionale e su alcune tematiche specifiche, in primis quella sulla giustizia.
I quattro membri della Presidenza del Partito e la tesoriera hanno illustrato quanto fatto in un anno e soprattutto il successo ottenuto con gli (attuali, ma in sicuro aumento) iscritti e cioè 3.168 che hanno superato il limite dei 3.000 necessario al non scioglimento, numero indicato all’ultimo congresso nazionale del PRT, il 40°, che si è tenuto nel 2016 nel carcere di Rebibbia, a Roma.
Antonella Casu nel suo intervento, ha fornito i dati statistici, con appunto 3.168 iscritti nel 2017, con circa il 60% di nuovi arrivi, di cui 251 detenuti e 239 avvocati. Il dato su detenuti ed avvocati è risultato particolarmente significativo proprio per le battaglie radicali sulla giustizia insieme all’alta percentuale dei nuovi iscritti.
Rita Bernardini, ha parlato del successo ottenuto con la riforma dell’ordinamento penitenziario e del miglioramento delle condizioni dei detenuti.
Cfr: http://ildubbio.news/ildubbio/2017/12/27/meno-carcere-piu-diritti-lultima-riforma-gentiloni/
Un obiettivo tenacemente perseguito anche con lo strumento gandhiano e non violento del Satyagraha.
Sergio D’Elia ha puntualizzato come i più di 3.000 iscritti del 2017 siano un vero record per il PRT risultato ottenuto senza il call center ma grazie alle “Carovane per la Giustizia” che hanno attraversato il sud dell’Italia la scorsa estate sensibilizzando cittadini, avvocati e detenuti.
Maurizio Turco, ha parlato del ruolo di un’Unione Europea ormai burocratizzata e incapace di adeguarsi alle odierne esigenze dei suoi cittadini con una nota polemica verso la volontà del Partito Radicale Italiano (diverso dal Partito Radicale Trasnazionale) di partecipare alle prossime elezioni politiche anche se con altro nome.
Ha chiuso gli interventi Elisabetta Zamparutti che ha esplicitato la sua soddisfazione per il raggiungimento dei 3.000 iscritti e per la conseguente “salvezza” di Nessuno Tocchi Caino ricordando i laboratori di Spes contra Spem.
Laura Arconti, radicale storica, ha espresso anche lei il suo disappunto per il PRI che vuole partecipare, anche se con altro nome, Più Europa, alle prossime elezioni ricordando come Emma Bonino, leader dei Radicali Italiani, non era ancora entrata nel partito quando nel 1974 si svolse il referendum sul divorzio.
L’obiettivo per il 2018 è ancora quello dei 3000 iscritti ma con meno tempo a disposizione rispetto alla volta precedente. Una sfida difficile ma non impossibile per un Partito che fa della non violenza, della transnazionalità e traspartiticità i propri elementi distintivi.