Politica
"Autonomia dopo il voto o seri problemi". Rumor: fronda leghista in parlamento
"Autonomia dopo il voto o seri problemi". Rumor: fronda leghista in Parlamento
"Autonomia dopo il voto o seri problemi". Rumor: fronda leghista in Parlamento
Di Alberto Maggi
Per ora siamo a livello di boatos. Di rumor parlamentari. Di quelli che i deputati in Transatlantico ti raccontano nascondendosi dietro la colonna e abbassando la voce per non farsi sentire dai colleghi. Tra i leghisti veneti e lombardi duri e puri, quelli della prima ora e un po' nostalgici della Padania, cresce di giorno in giorno l'irritazione per i ritardi nell'applicazione dell'autonomia regionale alle due Regioni del Nord governate da Luca Zaia e Attilio Fontana. Tanto che qualcuno, con accento squisitamente padano, afferma: "Dopo le Europee devono mollare e darci l'autonomia se no qui (a Roma, ndr) viene giù tutto". Minacce a vuoto? Insomma. Si sussurra che ci siano 30-35 deputati leghisti e 10-12 senatori pronti - in caso di ulteriore ritardo sul regionalismo differenziato - a diventare una sorta di "quinta colonna" del governo e a mettere in difficoltà l'esecutivo su molti temi del M5S. E nemmeno Salvini e Giorgetti sarebbero in grado di tenerli. Così i boatos a Montecitorio a meno di due mesi dal voto del 26 maggio.