Politica

Autonomia, Francesco Boccia: "No a compromessi al ribasso sulla scuola"

Autonomia, Fontana: "Lombardia non accetta l'esclusione di scuola e sanità"

AUTONOMIA: FRANCESCO BOCCIA, 'NO A COMPROMESSI AL RIBASSO SU SCUOLA'

"Sull'autonomia non possiamo permetterci compromessi al ribasso o peggio ancora sbagliati quando si parla di scuola. La scuola è il cardine della società di oggi e merita di essere al centro delle politiche pubbliche senza diventare ostaggio di una nuova propaganda politica. L'Italia si evolve e migliora grazie alla qualità della scuola e questo dev'essere un impegno collettivo senza distinzioni di parte. Nel vecchio governo c'erano state evidenti contraddizioni nella discussione sull'autonomia su questo tema; credo che in quella fase le posizioni comuni raggiunte dal Presidente Conte e dal presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, siano un buon terreno di confronto da cui ripartire". Così Francesco Boccia, Ministro per gli affari regionali e le autonomie, a margine di DigithON, la maratona digitale tenutasi a Bisceglie.

AUTONOMIA: FONTANA, 'LOMBARDIA NON ACCETTA ESCLUSIONE SCUOLA E SANITA''

"La Lombardia non può accettare" che sanità e scuola vengano escluse dall'autonomia regionale differenziata. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a margine del forum Ambrosetti di Cernobbio. La sanità, ha spiegato, "è uno degli ambiti su cui notiamo le maggiori difficoltà a proseguire e sulla scuola credo non potrebbero neppure loro non considerarla, tenuto conto che esiste una sentenza della Corte costituzionale che già dichiara che le Regioni possono organizzare una parte di questa materia". Se il governo dovesse escludere le due materie, "faremo una legge nel rispetto di quella sentenza della Corte costituzionale". Il presidente della Regione Lombardia ha spiegato che non vorrebbe accontentarsi del modello emiliano dell'autonomia in materia di scuola. "Loro vogliono solo la formazione, ma dato che noi quest'anno abbiamo quasi 14mila cattedre vuote, vorremmo poter dare il nostro contributo per fare in modo che dall'anno venturo i nostri ragazzi non abbiano questa difficoltà".

AUTONOMIA: BOCCIA RASSICURA FONTANA, 'ANDRO' IO DA LUI'

"A Fontana voglio rassicurarlo non sarà convocato da me, sono io che vado da lui come andrò da Toti, da Zaia, da Bonaccini. Improntiamo il nostro rapporto su una collaborazione vera, chiara, senza pregiudizi. Chiedo semplicemente a tutti di non presentarsi con verità inconfutabili: ognuno di noi ha il dovere di ascoltare gli altri". Lo ha detto il ministro degli Affari Regionali e delle autonomie, Francesco Boccia, da Digithon in Puglia, rispondendo al governatore della Regione Lombardia che lamentava di non essere ancora stato convocato dal Ministro.  "A tutti i presidenti delle regioni io ricordo -ha continuato- che la casa comune di tutte le regioni è il ministero, è a loro disposizione, la Conferenza Stato-Regioni è la loro casa, non saranno convocati da me perchè come è noto la Conferenza lavora a tempo pieno e io vorrei che lavorasse molto meno su leggi da impugnare perchè abbiamo trasformato anche la Corte Costituzionale in alcuni momenti della storia in un imbuto. Io penso che la Consulta debba essere nella condizione di non occuparsi di un numero così imprecisato di leggi regionali", ha continuato.  "Non reagirò a nessuna provocazione -ha concluso Boccia- consiglio a tutti non dire 'o si fa come dico io o si va avanti lo stesso'. Ma se si va avanti ignorando la Costituzione si finisce fuori strada. Io dico ascoltiamoci, rispettiamoci, non risponderò a nessuna provocazione, ho un approccio gandhiano, porgerò l'altra guancia". 

AUTONOMIA: FONTANA, 'INTERLOCUTORE E' CONTE, RIPARTIRE DA LAVORO FATTO'

Il principale interlocutore dei presidenti delle Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna sul dossier dell'autonomia differenziata è il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a margine del forum Ambrosetti di Cernobbio. L'interlocutore, ha spiegato è "il presidente del Consiglio innanzitutto, perché aveva dichiarato, a me, ma lo ha ripetuto anche davanti alla stampa e al Paese intero, l'impegno formale di portare a compimento questa riforma. E poi sicuramente il ministro" degli Affari regionali, Francesco Boccia. "Ho sentito dal ministro che a breve vuole incontrare i tre governatori, quindi aspettiamo la sua convocazione. Mi aspetto che si riparta dal lavoro che abbiamo già fatto, ossia dall'accordo sottoscritto da Bressa sia dal documento che è già stato ripetutamente guardato, limato, rifatto, modificato. Partiamo da quello", ha aggiunto.

GOVERNO: FONTANA, 'CONTE COME TSIPRAS, RIVOLUZIONARIO CHE SI PIEGA A POTERI FORTI UE'

"Conte mi ricorda Tsipras: doveva fare la rivoluzione e si e` piegato ai poteri forti europei". Così in una intervista all'AdnKronos il leghista Lorenzo Fontana, ex ministro della Famiglia e poi degli Affari Ue nel governo gialloverde, parla del premier Giuseppe Conte "Cosi` il cambiamento non si produce. Questo sarà` il governo dello status quo e a rimetterci, purtroppo, saraà l'Italia". Del professore 'confermato' a Palazzo Chigi Fontana dice che "al pari dei Cinque Stelle, abbia iniziato un percorso con buona volontà, con noi, al nostro fianco, poi si sia fatto ammaliare da troppe sirene". A Conte "gli è` mancato il coraggio e a un certo punto ha capito che era più` comodo e sicuro affidarsi alla Merkel, ai Macron, all'establishment europeo che - magari in cambio di un po' di flessibilità` - ti impone i propri vincoli, le proprie condizioni sull'economia e le scelte".

GOVERNO: FONTANA, 'STOP A DECRETI SICUREZZA E IUS SOLI MIX ESPLOSIVO'

Al governo sembra che stiano partendo "dallo smantellamento delle cose fatte, il decreto sicurezza fa il paio con il pressing - che uno come Renzi ha gia` portato avanti - per lo ius soli: unn mix potenzialmente esplosivo". In una intervista all'AdnKronos il leghista Lorenzo Fontana, ex ministro della Famiglia e poi degli Affari Ue nel governo gialloverde, lancia l'allarme per le possibili retromarce del governo giallorosso sulla gestione del flusso dei migranti e sulla possibilità di riparlare di ius soli. Con il nuovo governo "purtroppo ci sono tanti, troppi, segnali di cambiamento, ma non certo positivo", conclude Fontana.

LEGA: FONTANA, 'NESSUNA RESA DEI CONTI, TUTTI D'ACCORDO CON SALVINI SU STOP AL GOVERNO'

Nella Lega "non serve nessun chiarimento per il semplice fatto che nel partito, dagli ex ministri agli amministratori sul territorio, non ce n'è` uno che fosse contrario a far cadere il governo". Così in una intervista all'AdnKronos il leghista Lorenzo Fontana, ex ministro della Famiglia e poi degli Affari Ue nel governo gialloverde, smentisce qualsiasi voce di fronda nel Carroccio contro Matteo Salvini, dopo l'addio al governo. "Salvini - ricorda Fontana - ha preso la Lega al 3% e l'ha portata al 34%: un successo clamoroso, che non ha eguali nella nostra storia ed in quella dell'intero Paese". Sulla nascita del governo giallorosso il leghista parla di "una trattativa che andava avanti da mesi. Salvini ha fatto una scelta che tutti, in Lega, appoggiavamo, l'unica possibile per smascherare il complotto che si tramava ai danni degli italiani. Mentre a Bruxelles i Cinque Stelle 'salvavano' la von der Leyen, si garantivano un canale di trattativa con Macron (dopo aver visto i gilet gialli...) e lavoravano per estromettere la Lega da ogni incarico". Gli stessi 5stelle "appoggiando il Presidente del parlamento europeo del Pd hanno ottenuto un vicepresidente grillino per la prima volta eletto dalle fila dei non iscritti. Questi sono fatti, chiarissimi oggi per tutti gli italiani".