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Politica
Ballottaggi, Toti: nel dna di Berlusconi non c'è il proporzionale

"Ho sentito questa notte il presidente Berlusconi, è molto contento per i risultati dei ballottaggi ed è deciso a lavorare per mettere in piedi una coalizione di Centrodestra". Parola di Giovanni Toti, vero vincitore del secondo turno delle Amministrative, intervistato da Radio 24. "Berlusconi immaginava una legge elettorale proporzionale per minimizzare il Movimento 5 Stelle che, stando ai sondaggi realizzati prima dei ballottaggi, avrebbe anche potuto sfiorare il 40% e ottenere il premio. Oggi non è più così dopo questi risultati elettorali. Credo sia possibile tornare allo spirito maggioritario e alle coalizioni destra-sinistra. Nel dna di Berlusconi non c'è il sistema proporzionale, dobbiamo fare tutti un passo in avanti, il Centrodestra ha ottenuto in questa tornata elettorale grandi sucessi ma è una coalizione che esiste da 22 anni e va ritarata anche nella sua classe dirigente che va valorizzata. Spesso sono stati premiati i collegi blindati a scapito di chi ha conquistato voti su voti sul territorio".

Toti ha le idee chiare ed esprime una linea pro-Salvini nettamente diversa da quella di Berlusconi che fino ad oggi ha difeso il proporzionale. "Anche per il Parlamento i cittadini devono poter scegliere chi li governa, come accaduto per i sindaci. Serve una coalizione, come a Genova e a La Spezia, che possa presentare prima gli uomini e i programmi agli elettori. Serve poi un premio di governabilità, magari non così ampio com'era con il Porcellum e con l'Italicum, ma proporzionato ai voti presi. Anche perché dopo i ballottaggi non è impossibile che il Centrodestra unito raggiunga il 40% dei voti. Serve anche la chiara riconoscibilità dell'eletto di fronte all'elettore. Il movimento di Grillo - spiega il presidente della Regione Liguria - ha subito una battuta d'arresto anche per i disastri delle amministrazioni di Torino e Roma. Non vorrei che la politica che ha ambizioni di governo si incastrasse un'altra volta in Parlamento creando sfiducia tra i cittadini e ridando fiato all'anti-politica dei grillini".

Piccola stoccata anche a Matteo Salvini, che ha detto 'Gentiloni a casa dopo la sconfitta del Pd a Genova'. "Prima si vota e meglio è, ma non affaniamoci moltissimo e non facciamo gli stessi errori di Matteo Renzi. Abbiamo visto l'astensione altissima votando d'estate con 40 gradi e le scuole chiuse, deciderà Mattarella. Non so dire se i tempi saranno brevissimi, ma - ribadisce - serve una legge elettorale che sappia cogliere il senso della governabilità".

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