Politica

Berlusconi lavora al governo tecnico. Né Conte-ter, né larghe intese

Di Alberto Maggi

I movimenti di Arcore. Draghi premier prima scelta. Inside

Silvio Berlusconi studia lo scenario politico, più che mai fluido, e si prepara al suo grande rientro sulla scena politica. Forte di una consistenza dei gruppi parlamentari che va ben oltre le percentuali dei sondaggi per Forza Italia. Gli azzurri osservano il "disfacimento" della maggioranza con l'ultimatum di Matteo Renzi pronunciato oggi in Aula a Palazzo Madama: "Non abbiamo negato pieni poteri a Salvini per darli a un altro. Se continua così, Italia Viva lascia". Dichiarazioni arricchite dalle parole pesanti a Montecitorio di Ettore Rosato, vicepresidente della Camera e coordinatore nazionale dei renziani, che - dicono deputati e senatori forzisti - "sembra una nostra dichiarazione di voto".

Ma qual è il vero obiettivo dell'ex Cavaliere? Fonti qualificate di FI escludono che ad Arcore si lavori per un Conte-ter sostenuto da Forza Italia. Nessun allargamento dunque dell'attuale maggioranza. E nessuna sostituzione di Italia Viva con gli azzurri, in caso di uscita dei renziani. Le fonti di FI sottolineano come negli ultimi giorni Berlusconi abbia cambiato registro: prima parlava di necessario appoggio a chi governa in un momento di emergenza sanitaria e di grave crisi economica, da qualche giorno invece sta attaccando sia il premier Giuseppe Conte sia il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, definendoli inadeguati e impreparati. Non solo, il vicepresidente azzurro Antonio Tajani ha pronosticato un nuovo esecutivo in autunno. E quelle parole non sembravano solo un auspicio.

Tra i forzisti però viene esclusa anche l'ipotesi delle larghe intese e dell'esecutivo di emergenza o di unità nazionale, tra cui anche il cosiddetto governo della doppia Z (Zingaretti-Zaia) di cui Affaritaliani.it ha scritto qui. 'Non è questo lo sbocco, mai in maggioranza con i giustizialisti dei 5 Stelle. E comunque non ci sono le condizioni viste le differenze troppo grandi tra Pd e Lega', spiega un deputato forzista che ha il filo diretto con Arcore.

La prospettiva a cui starebbe lavorando Berlusconi, grazie al lavoro sottotraccia e ai contatti continui di Gianni Letta, che tiene i rapporti anche con ambienti del Quirinale, sarebbe una soluzione tecnica promossa dal presidente della Repubblica per 'salvare l'Italia' (e soprattutto l'economia italiana). Un esecutivo al quale le forze politiche darebbero il loro sostegno senza però entrare direttamente nella compagine governativa (in questo caso verrebbe quindi meno l'alleanza diretta con i grillini).

Qualche giorno fa l'ex Cavaliere ha affermato "Chi non vorrebbe Mario Draghi premier...", confermando così che la prima scelta resta quella dell'ex numero uno della Banca Centrale Europea. Draghi, però, sembra più interessato al Colle nel 2022 che non a entrare a breve in un agone politico che sembra un ring di un incontro di pugilato (pesi massimi) e con il Paese quasi sul lastrico. Solo con un forte appello istituzionale (Quirinale e presidenti delle Camere), un pressing europeo (e magari anche del Vaticano e della Cei) e una dichiarazione di sostegno acritico da quasi tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento, forse, Draghi potrebbe prendere in considerazione questa eventualità.

Resta il fatto che SuperMario o 'una figura come la sua' è la soluzione ideale per Berlusconi e Forza Italia per uscire dall'empasse. L'ex Cavaliere - raccontano le fonti azzurre - è assolutamente concentrato e pronto a rientrare in campo. Un esecutivo tecnico consentirebbe di evitare a Pd e Lega di prendersi tutta la scena mediatica, come accadrebbe invece con le larghe intese, dando così a Forza Italia ampio spazio di manovra e a Berlusconi una nuova giovinezza (politica).