Berlusconi rompe con Salvini e Meloni. Dopo le elezioni al governo con il Pd
Governo ed elezioni, ecco la strategia di Berlusconi
Un piano perfetto. Da politico esperto e navigato. Silvio Berlusconi lascia che Matteo Salvini, e in misura minore Giorgia Meloni, gridino allo scandalo per il quarto governo non eletto dal popolo, il #governorenziloni, e chiuso nel suo bunker di Arcore già medita il grande ritorno sulla scena politica. Il leader di Forza Italia, a differenza di quanto dichiarato ufficialmente dai suoi colonnelli (Brunetta in testa), non ha alcuna intenzione di correre alle elezioni anticipate.
Per l'ex Cavaliere va benissimo il #governorenziloni, in attesa del pronunciamento della Corte Ue sulla condanna per il processo Mediaset che potrebbe riabilitarlo politicamente, e soprattutto non intende assolutamente modificare la legge elettorale. L'obiettivo di Berlusconi - spiegano fonti ben informate - è quello di andare alle urne, il più tardi possibile (anche nel 2018), con il Consultellum che uscirà dalla Corte Costituzionale.
In pratica un proporzionale puro senza alcun premio di maggioranza. In questo modo potrà andare al voto da solo, evitando improbabili alleanze lepeniste o primarie di Centrodestra, per poi utilizzare il suo 11-12% (lui spera anche 15) in Parlamento per formare un esecutivo di larghe intese con il Partito Democratico (con Renzi o con chiunque guiderà il Nazareno).
Ecco perché si è schierato per il No al referendum e perché ha detto no adesso al governissimo, non per costruire un'intesa programmatica ed elettorale con Salvini e Meloni ma per andare alle elezioni con il proporzionale e poi governare insieme al Pd e ai cespugli centristi ex Pdl (Alfano e Verdini). D'altronde il Partito di Mediaset, Confalonieri e i figli dell'ex Cav, non vogliono assolutamente un'intesa con la Lega e Fratelli d'Italia-An e spingono per una soluzione centrista e di larghe intese. Che non poteva nei piani di Berlusconi verificarsi adesso ma che sarà pronta subito dopo le elezioni con il Consultellum.