Politica

Bonafede: "Tolleranza zero per le risse". "Verso processi civili digitali"

Il ministro Alfonso Bonafede nell'ultima intervista: "Nessuna tolleranza per gli atti violenti, i processi civili saranno tutti digitali entro l'anno"

Alfonso Bonafede, ministro delle Giustizia (M5S), ha dichiarato nell'ultima intervista: "Oggi nel Consiglio dei Ministri andremo verso una proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio e proveremo ad individuare misure di cautela in più. Siamo in un momento in cui stiamo gestendo questa situazione sanitaria meglio degli altri: non possiamo perdere questo vantaggio. Andiamo verso una maggiore estensione dell'uso della mascherina. Ma valuteremo insieme oggi cosa fare".

Nell’intervista si è parlato del daspo anti-risse: “Nasce perché di fronte a fatti violenti che accadono nei locali e nei luoghi della movida, il governo vuole avere un approccio di tolleranza zero. È importante intervenire prima, fare prevenzione. Si tratta infatti spesso di persone pluridenunciate. Il daspo permette al questore, dopo la denuncia, di intervenire e vietare subito l'accesso a quelle persone in locali precisi per un tempo che va da 6 mesi a due anni e se il daspo viene violato la pena è fino a due anni di reclusione e una multa da 8 mila a 20 mila euro".

Molti i temi toccati, come quello dei telefonini nelle carceri: "I telefonini nelle carceri sono un fenomeno grave e diffuso. Fino ad ora era trattato come un illecito disciplinare, ora viene introdotto un reato con una pena da 1 a 4 anni e da 2 a 5 anni nei casi più gravi".

Ancora, in merito alle modifiche dei decreti sicurezza: “La critica è infondata. Sono decreti che intervengono in una materia delicata. Il primo anno ci sono stati chiari segnali nell'applicazione di quei decreti che hanno evidenziato come gli immigrati arrivassero lo stesso ma non fossero monitorati. Queste modifiche oggi cercano di recepire le osservazioni del presidente Mattarella e prevedono elementi di miglioramento affinché lo Stato possa monitorare le persone che si trovano sul territorio. Sono interventi chirurgici". 

In ultimo, sulla digitalizzazione del processo: "Il processo civile entro il 2020 sarà tutto digitale, dal primo grado alla Cassazione. Abbiamo già avviato la digitalizzazione del processo penale".