Politica
Carlo Calenda in confusione dall'Annunziata

Calenda vuole un governo del Presidente, ma non si capisce.
Non ci libereremo più di Carlo Calenda.
Domenica era da Lucia Annunziata su Rai 3 a In Mezzora a rovinare la digestione degli italiani parlando in maniera approssimativa e confusa del Pd.
Non si è capito di quale novella fosse portatore e, soprattutto, a che titolo visto che risulta un semplice iscritto, seppur ministro dello Sviluppo Economico.
Dapprima ha attaccato i Cinque Stelle poi ci ha ripensato ed ha aperto a un possibile accordo, anzi, ad un sedersi insieme intorno ad un tavolo, poi ha criticato Renzi -che ha avuto il torto di nominarlo ministro- poi ha detto qualcosa di Martina, segretario pro tempore, ma non si capiva cosa. Insomma una insalata di concetti e di parole che hanno spanso una cortina fumogena per i sempre più confusi telespettatori che non riuscivano più a raccapezzarsi.
Poi si è capito che (forse) voleva sostenere un governo istituzionale e cioè del Presidente e una segreteria costituente per il Pd, lamentandosi che ogni volta che ha proposto questo è stato “bastonato” da Orfini ed Emiliano, che secondo me hanno fatto benissimo a farlo.
Ma la domanda fondamentale è: cosa vuole Carlo Calenda? È entrato nel Pd a tempo scaduto, non è parlamentare, ha dato solo un comodo appoggio esterno ed è stato miracolato dall’inopinato prolungamento che lo vede in un governo che non ha più il consenso degli italiani e del Parlamento e che solo le nostre storture tengono ancora in essere eppure parla come il capo del Pd. Quando le ebrezze ministeriali fanno perdere il senso della realtà…