Politica

Carlo Calenda in confusione dall'Annunziata

Giuseppe Vatinno

Calenda vuole un governo del Presidente, ma non si capisce.

Non ci libereremo più di Carlo Calenda.

Domenica era da Lucia Annunziata su Rai 3 a In Mezzora a rovinare la digestione degli italiani parlando in maniera approssimativa e confusa del Pd.

Non si è capito di quale novella fosse portatore e, soprattutto, a che titolo visto che risulta un semplice iscritto, seppur ministro dello Sviluppo Economico.

Dapprima ha attaccato i Cinque Stelle poi ci ha ripensato ed ha aperto a un possibile accordo, anzi, ad un sedersi insieme intorno ad un tavolo, poi ha criticato Renzi -che ha avuto il torto di nominarlo ministro- poi ha detto qualcosa di Martina, segretario pro tempore, ma non si capiva cosa. Insomma una insalata di concetti e di parole che hanno spanso una cortina fumogena per i sempre più confusi telespettatori che non riuscivano più a raccapezzarsi.

Poi si è capito che (forse) voleva sostenere un governo istituzionale e cioè del Presidente e una segreteria costituente per il Pd, lamentandosi che ogni volta che ha proposto questo è stato “bastonato” da Orfini ed Emiliano, che secondo me hanno fatto benissimo a farlo.

Ma la domanda fondamentale è: cosa vuole Carlo Calenda? È entrato nel Pd a tempo scaduto, non è parlamentare, ha dato solo un comodo appoggio esterno ed è stato miracolato dall’inopinato prolungamento che lo vede in un governo che non ha più il consenso degli italiani e del Parlamento e che solo le nostre storture tengono ancora in essere eppure parla come il capo del Pd. Quando le ebrezze ministeriali fanno perdere il senso della realtà…