Politica

CasaPound, Simone di Stefano risponde all'attacco di George Soros

Robin Hood

Il leader di CasaPound Simone Di Stefano candidato alle prossimi elezioni politiche contro George Soros

“Some reporters have dangerously framed this violent movement and its female leaders as ‘beautiful,’ ‘clean-faced,’ and attractive to voters”

 

“Alcuni giornalisti hanno pericolosamente dipinto questo movimento violento e le sue donne leader come ‘meravigliose’, dalla ‘faccia pulita’ e attrattive per gli elettori”

 

(dall’incipit dell’articolo di Claudia Torrisi)

 

George Soros, da molti definito “speculatore internazionale” (tra l’altro gettò sul lastrico l’Italia nel 1992), attacca Casa Pound. Lo fa indirettamente ospitando un velenoso e pretenzioso articolo in inglese pubblicato da Claudia Torrisi sul sito di OpenDemocracy, organizzazione finanziata dal magnate ungherese:

https://www.opendemocracy.net/5050/claudia-torrisi/italian-media-casapound-glamourise-fascism

L’articolo si intitola "Come i media italiani hanno aiutato a rendere glamour il fascismo" e ha l’obiettivo di stigmatizzare i giornalisti che hanno, a dire della free lance, “sdoganato” Casa Pound parlandone, soprattutto dal lato femminile, il che deve apparire particolarmente insopportabile alla redattrice.

Affari se ne è già occupato  con questo articolo: http://www.affaritaliani.it/cronache/elezioni-2018-soros-attacca-casapound-marie-claire-timori-sui-migranti-522132.html?refresh_ce

Abbiamo però voluto approfondire e intervistare sull’argomento Simone Di Stefano, leader di CasaPound e candidato alle prossime elezioni politiche.

 

D: George Soros vi attacca da un suo sito. Cosa significa? C’è un salto di qualità nelle preoccupazioni internazionali nei vostri riguardi?

R: Soros è l’espressione del capitale globalizzato che sta soffocando l’economia mondiale ed è quindi normale che si preoccupi di chi, questo capitale lo vuole combattere.

Dico quindi a Soros: “Rassegnati. I popoli, le nazioni, gli stati sono sempre più forti del capitale e lo spirito vince sempre la materia”.

 

D: Questo perché CasaPound rappresenta dunque una destra sovranista e identitaria che è ben diversa dalla destra liberale -ad esempio- di Margareth Thatcher?

R: Proprio così. Noi mettiamo al primo posto la nazione, il popolo e non il capitale, la politica e non la finanza.

 

D: L’articolo in questione affronta con una certa preoccupazione la questione delle “donne di destra” infatti la Torrisi attacca in primis proprio l’edizione italiana di Marie Claire che aveva pubblicato un articolo, nel novembre scorso, a firma Davide Burchiellaro sulle “donne di CasaPound”. Una donna tradizionalista per la candida giornalista è incompatibile con la condizione femminile…

R: CasaPound è piena di ragazze e donne, basta andare a vedere le foto alle manifestazioni. Sono con noi, sono in prima fila. Le nostre donne sono per il lavoro, la casa e per fare i bambini. Ormai chi ha questa visione del mondo viene considerata una persona strana, invece è una visione naturale.

 

D: La Torrisi in questa maniera ha fatto una sorta di lista di prescrizione dei giornalisti e dei giornali, Corrado Formigli, Enrico Mentana, Nicola Porro, Dagospia, Affaritaliani, Libero, il Primato Nazionale che, facendo solo il loro lavoro, hanno voluto raccontare quello che sta accadendo?

R: Esatto. È abbastanza fastidioso per un quotidiano e per un giornalista, penso, ricevere questo tipo di critiche da una collega e trovarsi alla gogna. Lo trovo non rispettoso proprio di quella libertà di espressione che dovrebbe essere alla base della vostra professione.

 

D: La Torrisi attacca principalmente Carlotta Chiaraluce, perché “donna di CasaPound” ed anche Nina Moric. Che ne pensa?

R: Nina Moric tutti la conoscono per il suo impegno e Carlotta, che è la più esposta mediaticamente, ha fatto un ottimo risultato con le preferenze ad Ostia ed è stata spesso in TV, ma ci sono anche molte altre donne in CP. Ad esempio, Angela De Rosa candidata in Lombardia.

 

D: Ha visto l’ultimo film “Sono tornato” su Mussolini? Esquilino (non a caso…) 2017: il Duce cade dal cielo e riemerge da dietro un monumento antico…

R: Sinceramente no. Prima di esprimere un giudizio voglio vederlo. Ho visto invece “Lui è tornato” sulla ricomparsa di Hitler in Germania e l’ho trovato interessante.