Politica

Caso Boschi, solo Ghizzoni e il suo collaboratore possono chiarire il giallo

Caso Boschi, solo due persone possono confermare o smentire De Bortoli: il capo di Unicredit di allora Federico Ghizzoni, poi sostituito, e il suo collaboratore

Di Angelo Maria Perrino
 
Vero o falso quello che scrive Ferruccio De Bortoli nel suo libro di memorie Poteri forti (o quasi)? E' fondata la pesantissima accusa del giornalista nei confronti della ministra Maria Elena Boschi? 
 
Ecco la frase, un semplice inciso di poche righe buttato lì nel capitolo di undici pagine, da 199 a 210, dedicato a Matteo Renzi e ai rapporti burrascosi tra il direttore del Corriere e il segretario del Pd ed ex premier intitolato   "Renzi, ovvero la bulimia del potere personale": "L'allora ministra delle Riforme, nel 2015, non ebbe problemi a rivolgersi direttamente all’amministratore delegato di Unicredit. Maria Elena Boschi chiese quindi a Federico Ghizzoni di valutare una possibile acquisizione di Banca Etruria. La domanda era inusuale da parte di un membro del governo all’amministratore delegato di una banca quotata. Ghizzoni, comunque, incaricò un suo collaboratore di fare le opportune valutazioni patrimoniali, poi decise di lasciar perdere".
 
Vero o falso? L'Unicredit ha smentito, ma blandamente e per bocca di una imprecisata "fonte", in modo dunque poco formale e ufficioso. E'importante  ma non è bastato a fugare i dubbi.
 
Solo due persone possono confermare o smentire De Bortoli: il capo di Unicredit di allora Federico Ghizzoni, poi sostituito. E, non meno importante, il secondo testimone indicato abilmente da De Bortoli, ossia il collaboratore della banca incaricato da Ghizzoni di fare "le opportune valutazioni patrimoniali".
 
Se ci furono queste valutazioni, sollecitate dall'amministratore delegato e dunque formali, ci saranno, come da prassi procedurali, negli archivi della banca dei riscontri certi, delle carte, dei report e delle e-mail.
Bisogna dunque attendere i riscontri oggettivi, se arriveranno, magari dallo stesso De Bortoli che non essendo un pivellino si sarà cautelato prima di scrivere un'accusa così pesante. Sennò rischia di essere archiviata come una fake news, buona per creare un caso e lanciare il libro della Nave di Teseo della bravissima Elisabetta Sgarbi, ma insufficiente per chiedere le dimissioni di un ministro. Non resta che attendere, sospendendo il giudizio.
 
boschi etruria
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