Centrodestra, Berlusconi-Salvini-Meloni: strada in salita verso l'accordo
Centrodestra, programma a 4 punti... Ma su 3 è caos
Venerdì 13 ottobre, come Affaritaliani.it ha scritto ieri (leggi qui), resta la data principale per l'incontro-svolta tra Berlusconi, Salvini e la Meloni. L'ex Cav venerdì vola in Russia per il 65esimo compleanno di Putin e al suo ritorno il faccia a faccia chiarificatore dei rapporti nel Centrodestra dovrebbe essere questione di giorni. Ma a parte la data, restano non pochi interrogativi sul tavolo che verrano trattati nel pre-vertice informale dai maggiorenti di Forza Italia (Romani e Brunetta), Lega (Giorgetti) e Fratelli d'Italia-An (La Russa).
Al momento - secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it - sono quattro i capitoli sui quali si sta lavorando per cercare di trovare una base di accordo programmatico in vista delle elezioni politiche. Ma su ognuno di questi le divergenze non mancano. Il primo riguarda la flat tax, ovvero la tassazione ad aliquota unica. Sulla sua introduzione sono tutti d'accordo, ma, mentre Salvini e Giorgetti parlano del 15%, Forza Italia ragiona sul 20-22. Una differenza di parecchi punti che richiede un ulteriore approfondimento che riguarda anche le coperture finanziarie, almeno nel breve periodo ovvero prima che la misura produca un ritorno in termini di gettito. La Lega punta sull'applicazione dei famosi costi standard, messi nel cassetto da Monti, Letta, Renzi e Gentiloni, mentre l'ex Cavaliere pensa a nuove dismissioni di aziende e beni statali trovando però la forte opposizione del Carroccio e di Fdi.
C'è poi il capitolo della riforma della Giustizia, vero pallino di Berlusconi. Mentre gli azzurri si concentrano qui su punti come la forte restrizione alla pubblicazione delle intercettazioni, Salvini ha come cavallo di battaglia l'elezione diretta dei giudici (modello Stati Uniti d'America) che però non convince Forza Italia. Anche qui i nodi da sciogliere sono diversi.
Quanto ai rapporti con l'Europa, anche se la Lega non chiede più l'uscita dalla moneta unica, restano parecchie divergenze. I rapporti con il PPE e con Angela Merkel, il sostegno alla Commissione di Juncker e soprattutto la richiesta di rivedere i trattati, non solo quelli che regolano l'euro. Salvini è molto duro e vuole andare a Bruxelles a battere i pugni sul tavolo mentre Berlusconi non intende incrinare i rapporti con la Cancelliera tedesca. Anche la proposta di introdurre una moneta complementare è facile da ipotizzare ma - spiegano fonti qualificate - difficilissima da attuare.
Forse il quarto e ultimo punto - sicurezza e immigrazione - è quello dove sarà più semplice trovare un'intesa basata sul rafforzamento degli organici delle forze dell'ordine, l'inasprimento delle pene, i respingimenti per i migranti che non scappano dalle guerre e la reintroduzione del reato di immigrazione clandestina. Insomma, in vista del 13 ottobre - sempre che la data non venga spostata - il cammino per l'unità del Centrodestra è decisamente in salita.