Politica
Cittadinanza, "referendum per dimezzare gli anni da 10 a 5 per diventare italiani"
"Depositiamo il quesito ai primi di settembre". L'annuncio di Riccardo Magi, segretario di PiùEuropa, ad Affaritaliani.it
"Ius Scholae? Tajani ha gettato la maschera ma lo avevamo previsto"
"Abbiamo vissuto due settimane in pieno agosto parlando di riforma della legge sulla cittadinanza, complice il nostro lavoro e poi l'uscita del vicepremier Tajani, salvo poi finire per non essere più una priorità per Forza Italia, come invece avevano detto, e con l'esegesi di Berlusconi. Che, come noto, ha detto tutto e il contrario di tutto. Ma conta quello che si fa e non ha fatto niente sulla cittadinanza e invece ha varato la legge Bossi-Fini". Così Riccardo Magi, segretario di PiùEuropa, intervistato da Affaritaliani.it sulla marcia indietro di Forza Italia sullo Ius Scholae.
"Tajani ha gettato la maschera ma lo avevamo previsto. Sarebbe stato impossibile per lui votare con le opposizioni e contro gli alleati di governo, avrebbe potuto dire che il tema della cittadinanza fa parte dell'agenda parlamentare e non di governo, ma oggettivamente sapevamo che non sarebbe stato realistico. Poi se Forza Italia abbia agito così per ottenere qualcosa in cambio non lo so e nemmeno mi interessa", spiega Magi.
"Io lo Ius Scholae lo voterei domani in Parlamento se fosse possibile, ma dobbiamo puntare a una legge come quella tedesca. La Germania ha modificato nel giugno scorso la norma sulla cittadinanza e noi stiamo lavorando con l'associazione Italiani senza cittadinanza e con le organizzazioni del Terzo Settore, laiche e cattoliche, per un referendum che modifichi la legge sulla cittadinanza. Purtroppo non possiamo arrivare allo Ius Soli temperato con il referendum ma possiamo abbassare gli anni di residenza in Italia da dieci a cinque per ottenere la cittadinanza, proprio come ha fatto la Germania. Contiamo di depositare il quesito referendario ai primi di settembre con le associazioni degli italiani senza cittadinanza e ci aspettiamo che questa campagna referendaria sia sostenuta da tutti coloro, partiti inclusi, che in queste settimane si sono detti favorevoli a una riforma", conclude il segretario di PiùEuropa.