Politica

Caro Conte, ecco come rilanciare Taranto senza Ilva

Massimo Ferrarese

La proposta di Ferrarese, un imprenditore e manager pubblico, ex politico pugliese, che conosce da vicino il dossier acciaio

In queste ore difficili per Taranto e per l’intero Paese come imprenditore mi sento di avanzare una proposta al presidente Emiliano ed al sindaco Melucci: Se il governo non dovesse trovare una soluzione a breve con Arcelor Mittal, l’unica soluzione praticabile sarebbe, a mio avviso, quella di andare oltre la semplice Zes e far diventare Taranto, città penalizzata negli ultimi 60 anni, un’intera “no tax area”.

E’ un’idea che avevo espresso già nel 2013: all’epoca ero impegnato in politica, quest’oggi lo faccio in modo assolutamente avulso da qualsiasi schieramento, da semplice imprenditore di questa terra ma con tutta l’esperienza maturata nel campo industriale e politico istituzionale di questo territorio.

Il governo non solo dovrebbe impegnarsi a chiedere all’Europa per Taranto la no tax area totale, ma accompagnare finanziariamente (attraverso una nuova legge 488/92 ad hoc) e per l’intero neo insediamento le nuove imprese.  Ciò per poter attrarre importanti investimenti dall’estero e compensare le migliaia di posti di lavoro eccedenti alla più grande industria dell’acciaio d’Europa. In questo modo si realizzerebbe la più moderna zona industriale del Paese attraverso l’attrazione di centinaia di piccole e medie aziende che restituirebbero dignità alla città di Taranto ed al suo porto industriale. 

Una vera e propria “no tax area totale”  (almeno per i prossimi 60 anni) con la quale si potrebbero creare fino a trentamila nuovi posti di lavoro che compenserebbero quelli eventualmente persi nell’ex Ilva. Non una chiusura, dunque, ma una graduale riconversione, esattamente come il principio dei vasi comunicanti. Per i primi cinque anni sarebbero impiegati gli stessi lavoratori per bonificare l’area dello stabilimento e per il futuro sarebbero sempre loro ad avere la prelazione nelle nuove attività. Potrebbe essere una grande valvola di sfogo per restituire la certezza nel futuro a quelle decine di migliaia di famiglie che oggi temono di non avere neanche un presente.