Politica

Tornano i comunisti. A Bruxelles la nuova Internazionale


Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)


Sotto lo sguardo severo di Marx, Lenin e Stalin e con le note dell'Internazionale in sottofondo martedì 9 dicembre si riuniscono a Bruxelles i 29 Partiti Comunisti facente parte della Iniziativa dei Partiti Comunisti ed Operai d’Europa. Ci sono quasi tutti. Dai britannici agli italiani di Marco Rizzo, impegnato nella corsa a sindaco di Torino, fino ai comunisti dell'est Europa, compresi i russi (ma non quelli di Ziuganov, di fatto stampella di Putin). La nuova Internazionale sbarca nel cuore dell'Unione europea e ha tutta l'intenzione di fare sul serio. Un appuntamento chiave per il rilancio dell'ideologia marxista-leninista e del sogno del socialismo reale che oltrecortina in molti cominciano a rimpiangere. Il tema dominante del meeting è l'allarme terrorismo strettamente legato all'imperialismo capitalista che depreda i paesi poveri, provoca l'immigrazione clandestina e genera guerre che fanno comodo ai bilanci delle multinazionali delle armi. In alcuni paesi come in Grecia i comunisti (Kke) ottengono ottimi risultati elettorali, in altri si stanno ancora organizzando o sono addirittura banditi dalle elezioni per motivi strumentali.

Ma a più di 26 anni dalla caduta del Muro di Berlino l'orgoglio comunista è più forte che mai. E attraw sempre più nuovi consensi anche tra i giovani. La delusione per Tsipras, inginocchiatosi alla Merkel e al duo Ue-Fmi, la crisi che torna a farsi sentire anche in Europa (e perfino in Germania) alimenta nelle classi operaie lo spirito e la voglia di tornare all'ideologia e al credo marxista-leninista che ispirò la rivoluzione bolscevica e che ha guidato l'est Europa fino al 1990. La lotta alle destre, come la Le Pen in Francia o Salvini in Italia, non può essere condotta - secondo i nuovi protagonisti dell'Internazionale - da chi sostiene in qualche modo il sistema capitalistico. Perché la guerra al nazi-fascismo è oggi anche la guerra al capitalismo. E quindi anche la sinistra cosiddetta radicale, da Syriza alla neo-nata Sinistra Italiana fino alla Linke tedesca, non sono altro che una stampella dell'imperialismo occidentale. Non c'è più spazio per tentare di mitigare il mercato, serve una vera alternativa comunista, operaia e proletaria. Per questo da Bruxelles partirà un messaggio forte e chiaro: il socialismo reale, l'affidamento ai lavoratori dei mezzi di produzione e in ultima analisi gli insegnamenti di Marx, Lenin e Stalin sono più forti che mai. E tutta l'Europa dovrà fare i conti con la bandiera rossa e la falce e il martello.